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11 poesie inedite su l_immaginazione n. 264

di Roberto Maggiani
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Pubblicato il 10/11/2011 19:40:15


Poesie inedite - l'immaginazione
Pubblicate su l’immaginazione, numero 264 (agosto-settembre 2011), Manni Editori

www.robertomaggiani.it/Limmaginazione_num_264-2011.pdf


Prede

 

Un pulviscolo acquoso ondeggia nel vento.

I merli saltellano nel prato –

beccano lumachelle e lombrichi –

sprovvedute prede.



Bere

 

Una goccia s’acquatta sulla foglia –

l’ingobba – cheta scivola verde –

nella terra scompare

bevuta.



Legna che arde

 

V’è nell’aria fradicia

un profumo di legna che arde

e scricchiola (immagino) esuberante

in qualche grazioso camino.

 

Nell’incedere veemente

delle faville

s’allegra un cuore.



Come un gatto appagato

 

Quando scrivo una poesia che mi soddisfa

mi alzo e molto lentamente

mi porto vicino alla finestra.

Pago come un gatto

che si è appena cibato

mi lecco i baffi e le mani –

le passo umide sul viso e le orecchie.

Se poi andrò ben oltre (fin dietro la nuca)

vuol dire che pioverà.



L’ora della fine

 

Io vedo luce sui fiori

nei dintorni del verde

un silenzio di nuvole

è interrotto da un fremito

ma se osservo la terra

si desta il terrore della fine.

Collidono nel pensiero

natura e spirito:

l’una

chiama alla polvere

un corpo uguale a se stessa

(che decade nel disordine

in corpuscoli di materia) –

l’altro

non tollera l’esistenza

senza che ne sia cosciente.

Una contraddizione assurda.

Così – per risolverla – decido

di sancire l’esistenza dell’anima –

e con essa far risorgere ogni cosa

(anche se mi tenta il toglierla di mezzo

e stabilire che siamo materia

con segnali da connessioni cerebrali

e ci attende la terra – l’inconoscenza).



Similitudine

 

A Luca C.

 

Il tuo dolore è simile

a un’assenza senz’appello

una casa scoperchiata

una nudità d’inverno –

ciò che fai ti delude

crolla sempre la tua fortezza

si allontana il desiderio.

Uno storto sorriso rivela il tuo pianto

ma eccoti sereno e sincero

al timone di questa vela.



Caduta

 

Sono qui a scrivere di stelle e particelle

di bolle di big bang e spazi espansi

di ciò che forse è stato

o di quello che non sarà mai.

 

Ma poco più in là cado nell’amore:

di questo vorrei parlare

di ciò che non so dire.



Un mondo sincrono (fantasia)

 

In quale altro luogo

mai il suolo è alleggerito

del peso dell’Universo

il silenzio mai è riempito dalla luce

né mai termina l’effluvio vegetale

dell’oscurità?

 

Dove

il mare mai è attraversato da onde

l’alba mai tinge la notte

né una stella cala sotto l’orizzonte?

In quale luogo – mi chiedo –

la metà del mondo

vive nell’oscurità

e in ogni sostare mai sale né scende l’astro

mai raggiunge il mezzogiorno?



Molecole di gatto

 

Molecole del mio gatto

prima di legarvi nella sua carne

non si sa proprio dove stavate:

dovunque sparse o agganciate

ad altre molecole di altra materia

di scomposti corpi –

dal mare dall’atmosfera o dalla terra –

foglia pulviscolo roccia o intestino di cane.



Discriminante

 

La prospettiva

nella disposizione delle cose

la materia la luce

i cigolii le voci –

tutto questo percepisco.

 

Tra le possibili combinazioni del reale

avverrà mai quella che in un istante

apre la visione della forma totale

dell’idea risolutiva

della teoria del tutto

dell’invenzione finale

e discriminante di tutte

le combinazioni evolutive

e posizionali maggioritarie?



Ozma

 

Panni stesi in casa

in ordinaria stasi domestica

azioni per prassi

scadere delle mezz’ore

ripetersi delle parole e dei gesti

pensieri inespressi e inesprimibili

gioco del vivere nella simmetria

di composizioni cittadine

morale tanto difesa, ed etica dei dogmi,

tutto questo perde il grado di significato assoluto

tra arbitrarie configurazioni vitali

e modi esistenziali

di N civiltà, forse presenti nella Via Lattea,

conteggiate dall’equazione di Drake

 

N = R Ÿ fp Ÿ ni Ÿ fv Ÿ fi Ÿ fc Ÿ D

 

con tassi medi di formazione stellare

frazioni di pianeti adatti alla vita – alla vita intelligente

e all’interesse di questa per le comunicazioni spaziali.

Prima o poi qualcuno lo troveremo, o loro noi.

Intelligenza extraterrestre

che sonda lo spazio interstellare

alla ricerca di uguali,

ammesso che la durata media D

delle civiltà tecnologiche

sia abbastanza lunga.

 

Dal progetto Ozma, era il 1959,

v’è nel cosmo un silenzio che ci lascia soli:

un blu pianeta in cui la materia si è deformata

in ciò che chiamiamo vita.




Roberto Maggiani è nato a Carrara nel 1968. Laureato in Fisica all’Università di Pisa, vive a Roma, dove insegna. È autore di varie raccolte poetiche.



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