Pubblicato il 29/10/2011 13:35:36
Sento che c’è uno scopo in questa lunga attesa. L’aria è compressa da troppo tempo e non sarà lo scoppio a risvegliarci un giorno in mezzo alle macerie, ma la sua naturale espansione. In piedi, lo sguardo verso il sole resto a scrutare l’orizzonte senza timore di abbagliarmi. Sarà di certo un vento nuovo a levigare il dorso del cammello e una carezza a fondere le gobbe in una: chè la gemella è solo la contraddizione di un dio malevolo che più non ci asseconda. Riaffiorerà dal mare come una grande secca portando in superficie i pesci nella rete e polvere di sabbia come in una tempesta accecherà gli occhi in un solo istante. Dopo, sarà una luce nuova tutt’intorno e regnerà la pace sulla terra perché ciascuno sarà se stesso e l’altro senza nessuna distinzione di forma. Un filo sottile passerà nella cruna a ricucire chilometri di storia, sarà tutto una discesa l’avvenire ma oltre l’eternità…io più non so dire.
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