Pubblicato il 10/09/2008 10:02:53
E' in libreria (o su internet, si veda il sito www.cieloindiviso.it) la nuova e quarta raccolta di poesie di Roberto Maggiani intitolata 'Cielo indiviso', Manni Editori, Collana Occasioni (distributore PDE).
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Sono poesie che ci giungono dal mare e dal cielo, riecheggiando sulle scogliere portoghesi e mediterranee riempiono gli spazi delle città.
I versi conducono attraverso i vicoli di Lisbona e da lì si muovono verso l'Algarve, descrivendo, con echi quasi parnassiani, le creature reali, immaginarie o mitologiche, che vivono nei villaggi della costa oceanica.
Elementi semplici e primordiali, quali l'acqua e la luce, dirigono lo sguardo interiore verso profondità poco esplorate dell'anima, i pensieri acquistano una liquida luminosità e una vita che diventa indipendente, pur rimanendo legati in maniera quasi onirica agli elementi che l'hanno generata.
Dio è presente ma tra le quinte, si lascia indovinare tramite la bellezza del mondo e ci lambisce con la sua luce, come le onde del mare sono descritte a lambire la rena.
La raccolta è un canto sì di riflessione ma anche espressione di gioia e pace quando ci presenta scene di vita semplice quali una festa in piazza o frammenti di vita visti sotto una luce intimista.
(Giuliano Brenna)
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[...] La geografia (atlantica) è asistematica, reale irrealtà di questa poesia, che si propone ed espone, in ogni caso, continuata e disseminata nelle percezioni dell’immanente mondo a cui si consegna il suo valore d’uso, affidando alle sensibili istanze alcune tersità e rinascite esemplari a modalità espressive avvolgenti, ma anche sobrie, dilettuose e paniche inconfondibili. [...]
In questi versi, in apparenza docili, piani, ricercati come appunti e fasi di variazioni spontanee, si consumano un’attitudine sinuosa e felice, espansa e salmastra di ordine, lo smalto e l’idealità che incidono sulla serena valenza (non inerte) della magia e dell’incantamento adottato per sparse epifanie o a frante suddivisioni delle quali ogni estasi si colora. [...]
L’atmosfera dove la mente e la pelle vivono ha una struttura fisica, uno stile permanente e alquanto sospeso; la visione globale ha come eredità (e centro) lo splendore del Mito, il fuoco che brucia il mondo e a cui i fatti s’invischiano, a perturbazione pagana e ad anelito corrente, ma anche moderno, dove si coglie una purezza espressiva leggera e quasi illusoria e, in ogni caso, senza avvoltoi o ameni richiami. [...]
C’è la fascinazione di ciò che è ritaglio di una vicenda indivisa tra esistenza e itinerario, nostalgia (non del tutto vaga o ferita) del visto, gli ascolti di un passaggio in un ristretto ovunque circondato d’oltremare, lunghezze d’onda del suono e di trasparenti visioni. [...]
Verso dopo verso, e in più ebbrezze e lucori, la poesia si fa tensiva e pensosa [...]
(Dalla prefazione di Domenico Cara)
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PRIMI VERSI
Messaggeri
Ti ho inviato oceano ma non è bastato – né le moltitudini di alabastro.
Lisbona
La città è intarsiata da scalinate vicoli e rotaie sulle quali procede, giallo e sbilenco un pesce assonnato pescato da turisti in assalto.
Ingobbita da salite e discese si abbevera animalesca sulla riva del Tago salata di baccalà e crostacea di granchi.
Hashish nelle strade e Porto nelle vetrine mura colorate da nitidi azulejos – tetti terrazze e palme da San Giorgio all’Alfama
e un Ponente insistente dall’Oceano dall’Azzurro dalla Vastità.
Penetrazioni
Come vergine potente penetri il tuo godimento lingue di oceano sulle tue sorti. Gorgoglii di penetrazioni ed effluvi di ristagni
è il tuo sussulto che attende il poeta nel silenzio di questo torpore di brezza.
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