Io gli occhi li ho sempre avuti liberi
senza occhiali né sortilegi.
Occhi liberati dalla cenere dello squallore
solari di carne – sempreverdi spazi.
Cieli di luna-abete – ciglia
dove le stelle rimangono impigliate.
Sempre vedere-cercare
la bellezza attraente –
luce che nella sera striscia
tra i cespugli.
I miei occhi – occhi miei
mai pari
sempre attenti
al muoversi delle bocche
al dispiegarsi delle parole
delle luci che le accompagnano.
Occhi cosmici
occhi di terra
occhi nel tuo spazio
dentro la cecità e l’affanno.
Occhi di Cristo senza bende
ma se li vedi nel buio sono diavoli
furibondi.
[ Mi è capitato di scrivere questa poesia, un giorno, per farmi forza, stavo un po' giù e ho voluto "guardarmi negli occhi"... sono ripartito ]
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