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Seren

di Medina Lariana
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Pubblicato il 30/05/2011 09:16:26

Mi chiamo Seren e sono un ragazzo. Porto il nome di un carattere tipografico antico di millenni e forse non è un caso. Come ragazzo sono particolare, diverso da tutti gli altri, per certi versi molto simile a te. Sono lento, il più lento di tutti e per questo mi trovo in una struttura di contenimento. La mia disabilità consiste nel non riuscire a regolare più di un pensiero, massimo due, alla volta e questo è considerato un fatto molto grave. Le più grandi menti del tuo tempo qui sarebbero dei ritardati, proprio come me. Io vivo alcune migliaia di anni a venire quindi mentre scrivo sei già morto e mentre leggi non sono ancora nato; qui funziona così, anche se di solito nessuno scrive tanto indietro nel tempo.
Interagire con il tuo tempo era considerata una cosa inutile prima che io combinassi quello che ho combinato; adesso, oltre che inutile, è considerata anche pericolosa. Tempo fa ho compiuto un'azione davvero brutta della quale forse un giorno ti scriverò.
Devo spiegarti alcune cose del mio tempo, anche se è molto difficile farlo con il linguaggio del tuo e per questo mi sono documentato. Scordati l'alta tecnologia, Hubbard e Star Trek; è stata solo una questione di volume, sì, il volume del cervello umano. Veramente non solo di quello umano ma so che non sei per niente interessato a questo quindi per farla breve potremmo dire che con i fotorecettori qui si fa praticamente tutto. Il pensiero si forma, si arricchisce e si sposta incorporandosi allo spettro solare e alle sue sfumature, che sono infinite; per questo è possibile generare, contenere, trasmettere, ricevere o rifiutare una grande quantità di sensazioni contemporaneamente. Volendo, si può comunicare con altri tempi sia passati che futuri, ma la cosa alla lunga risulta un po' noiosa, soprattutto col passato dal quale non arrivano mai risposte, solo altre domande e per giunta stupide. Anche gli studiosi più appassionati hanno desistito dopo aver capito che nella migliore delle ipotesi erano percepiti come Dei.
Io non posso fare nulla di tutto ciò perché, come ho detto, mi manca la capacità di creare pensieri multipli, però il mio cervello pesa come quello di tutti gli altri e quindi quell'unico pensiero che riesco a generare è lento ma potentissimo; anche per questo sono rinchiuso. Quando ero più piccolo, hanno provato a curarmi usando le altre menti per potenziare la mia ma l'esperimento ha sortito l'unico effetto di amplificare il mio colore a scapito delle sfumature altrui. Al momento sono in grado di creare due pensieri quasi simultanei, uno principale, che io chiamo contenuto e l'altro secondario ma non meno efficace che chiamo involucro. L'involucro mi serve per proteggere il contenuto e se riesco a generarli contemporaneamente, nessuno qui può sentirmi. Non so perché il mio involucro funzioni così bene e non voglio certo rischiare che me lo tolgano, quindi non l'ho mai fatto vedere a nessuno. Ci vorrebbe un terzo pensiero per tenerli occupati ma proprio non ne sono capace e poi non si stupiscono più di sentirmi vuoto, senza colore. Loro credono che l'incidente sia stato un caso, non sanno che comunicare con il passato è la mia unica attività; loro mi parlano con la bocca, come si fa con gli animali.
Il motivo per il quale i grafemi ti arrivano nella mente tanto lentamente è la distanza di tempo che, credimi, è davvero notevole. Avrai anche notato che non puoi definire il colore delle lettere che ti compaiono nella mente ed è un vero peccato perché sono di una bellissima tonalità di blu, ti sarebbe piaciuta molto; evidentemente l'involucro si mischia al contenuto e me ne dispiaccio. Voglio dirti che trovo tenero quel modo che hai di scriverti sul palmo della mano con l'indice dell'altra, mi piace quando lo fai perché mi arriva una sensazione di tranquillità, una sfumatura che non credo di aver mai sentito prima. Alla prossima.

- [Che cosa sta facendo?]
- [Al solito, guarda verso il cielo e sorride.]
- [Povera creatura.]


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