Uomo in mare!
Caso volle che fosse un non più giovane Cristo, io.
A vele spiegate, rotte di collo.
Non mi importa come mi giudica la signora,
ha questo suo ventre benestante per partorire poesie,
e io non mi vedo il cazzo da tre anni,
mi aggiro alla cieca presso i passi fondi
dove un due e tre e giù valzer su moquette non più vergini
in cerca di spine dorsali.
Con questa strana convinzione che i miei mancati amori
valgano meno dei vostri giochi di società.
Una volta li bruciavo in piazza
con orde di barbari a mandare a memoria le regole,
esportare la democrazia, imparata sugli scranni delle alcove capitali,
era la loro priorità.
Poi si scordavano tutti chi fossero e perchè fossero venuti,
di fronte a un piatto di virtù e una caraffa di vino.
Bei tempi quelli, quando le bestemmie bussavano alle porte del paradiso.
E c' era chi le apriva come biscotti della fortuna.
Adesso non vale più la pena prendersela con dio,
sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Astenersi perditempo, fuochi fatui di una volta.
La mia massima aspirazione, condurre una vita sedentaria
senza amor di donna, che funzioni lo stesso
come dolce attesa della morte.
Remissivo di mia seconda natura, primaria d' interludi.
Sarebbe la stessa cosa se parlasse in terza persona, egli per giunta.
Quando volturò tutta la luce del sole, lo fece a nome di lei
e da quel momento in poi dovette pagare per avere un po' d' ombra.
La comunione dei beni servì soltanto a che potesse portargli via tutto
con il divorzio collaudato. Due appartamenti in via di fuga
e un gabinetto per riflettere.
I figli per fortuna non li vollero neanche per sbaglio.
Una colonia di gatti da spacciare ogni nuova alba per un sudario,
convenzionale lettiera in controluce.
Ho sempre amato i cani, io, senza particolari reticenze da parte loro.
Egli poi si diffuse come un rogo a divorare ogni prima persona.
Il laghetto ghiacciato con le tartarughe che boccheggiano
e le carpe esagerate per la mollica di pane.
Dove andarono a finire le sue frasi da corteccia
dopo che le ebbe schiantate?
Qui nessuno ci cerca e nessuna ci vuole, alla festa per il nostro funerale.
In quanti ne moriamo? D' indicibili parole?
Se non avesse risparmiato sui ti amo a quest' ora
sarebbe principe del foro.
Nelle segale continua a cercare la vena d' oro.
Quella tempia che fa i capricci
i capelli ricci di cui ancora si ricorda.
E qualcuno lo issa a bordo.
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