Tutto è relativo, tutto è relativo
la cruna dell' ago, il solstizio fantasma
chi se la scampa una santa inquisizione?
Un rumore per caso, una coincidenza di troppo.
La mente vacilla, le chiedo perdono se approfitto di lei.
Chi sono, dove mi trovo e tu che vuoi?
A chi tocca dopo di me?
La luce che scalda il mio cuore è il riflesso di chi?
Perchè non voglio tornare a spargere fuoco sulla collina?
Ah frocio!
Siamo tutto, in piccole percentuali che possono variare.
Così io sono un po' te e tu sei un po' me, chiunque io sia
vale per tutti.
Gli scherzi d' autore fanno spettacolo.
Mi piacciono le donne ma chiedo troppo
mi manca il coraggio e la funzione del corpo.
Dovessi chiedere aiuto, mi rivolgerei a un mago
o magari una fata.
A scanso di equivoci mi masturbo pensando alle vostre mamme
figli di puttana.
Scherzava virile, la mente fertile, mentre creava ignoranza.
Aspettava l' assetto, l' eco da camera
scrive poesie, l' amico e se ne vanta.
La furia cieca, la faccia di bronzo l' ha frodata di rango.
Dove ci vogliamo incontrare, a quale livello della storia?
La fantasia galoppa, circondatela!
Stanotte mi sento più corallo che altro
più lontra del solito.
E la guardiana del bosco ha orecchie a punta e seno tondo
collane alle caviglie che suonano quando cammina.
Non per questo me la dà.
Sentivo che ci sono cantanti che diventano famosi senza parlare mai di sè
ma alcuni dubitavano che potessero esseri definiti cantanti
performer era la parola. Al bar.
Fedez che s' era venduto e cose del genere
quanto vale una parola.
Selvaggia Lucarelli, Paola Perego e l' abbronzatura di Diego Abatantuono
e alla dodicenne fatta a pezzi dall' altra parte del mondo non dovrei chiedere perdono? Gli spicci per il carrello al negro di turno.
Quando sono stato negro io le catene erano di piombo!
E altri convenevoli.
Brama ma è tutto relativo. Questo giovane uomo dal fiato corto.
Non sono io, io sono a cantare con Ivan Graziani.
Mio padre fermo sulla spiaggia, le bestemmie, il suo dolore.
La fine che fanno i sogni quando non sai quello che vuoi.
Schizofrenico ma è tutto relativo
il numero di segni sui polsi, i vari tentativi di capire
Il senso di Smilla per la neve.
Vado dove? E non so cosa mi porta.
Sarà la musica, l' aria che si respira nella mia stanza
ma la convergenza degli atomi mi sblocca la strada
poi s' abbassa allo stato brado, il volo radente del coguaro
dai denti a sciabola, non sono sempre immagini di prima grandezza
ma se non trovi il finale devi continuare a cercare
nella savana, l' erba alta, il pugnale, il fucile carico
il dizionario, la bibbia da tavolo.
E poi mi stanco e ho voglia di andare a capo.
Pigro.
Adesso vi vengo a dire quello che voglio.
Ma abitate sempre troppo lontano.
Le scrivo una lettera indirizzata a nessuno.
Così prima mi riposo, poi, forse, lavoro.
Soltanto un po' più veloce di un fulmine.
Soltanto più blù.
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