Ecco io l' insorgenza
io ecco questa forma di mal' essere
l' insorgenza dico io
una volontà per tutte: possedere la materia, per tutte le volte
di grazia, che si vuole, non mi fare la badante-che la Luna ti fa bella
ma abbi un occhio di riguardo
oh come parlo io al vento io
nemmeno le foglie degli alberi
quei lupi nei boschi delle fiabe
lo strapazzi il mio guscio delle nuvole
dai voliamo nello spazio
fino a dove il sangue abbia un prezzo già versato
e possiamo respirare sott' acqua per la gioia degli abissi
su, preghiamo gli Universi di mostrarci i loro confini
sotto forma di parabole, cantiamo gli inni, spostiamo i limiti
diciamo addio alla parvenza di un buon senso da anime.
E benvenute le visioni
sfolgorando anni luce sullo sfondo.
Perdiamoci di vista, le lodi
quando voglio ti riconosco, quando vuoi mi riconosci, esci
cartomante dei miei desideri, allo scoperto siderale
di un cielo stellato tutto vene e seni da succhiare.
Ti desta un orgasmo dal tuo sognare?
Viene una pace sonnolenta ad accarezzarti i capelli
quando smetti di pensare?
Dormo poco stando sveglio tutto il tempo che rimane
così sogno ad occhi aperti per questioni di spazio a disposizione.
E' un bel cambiare aria senza tanti spostamenti.
Vertigini da libertà, polmoni da competizione
e un vuoto a rendere.
(...Un vuoto arrendersi pieno di niente...)
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