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Pubblicato il 07/02/2015 02:01:05
Caro amico ti scrivo il mio viaggio è diverso dal tuo la tua rotta fantastica la mia fantasia s' è rotta in un tempo di plastica non troppo lontano che a volte ritorna e mi prende la mano illudendomi che non sia a ridere di me da qualche parte ai confini del mondo sconosciuto rinnegando di avermi incontrato una cosa da poco un incidente di percorso un cortometraggio che non merita il titolo quel matto del villaggio che fece ombra al mio gioco lasciandomi vincere senza avere scopato. Non dobbiamo star soli mai. Perchè nella solitudine s' annidano utopie realistiche oasi nel deserto dei Tartari che pretendono conquiste magnifiche nelle arti marziali e praticamente ci si scorda d' amare e come ci si senta ad essere amati quanto più è vero quanto meno bella è la forma perchè tutti nudi proviamo una certa vergogna taumaturgica e primordiale voler essere belli a gli occhi di chi ci piace come nella danza per l' accoppiamento nel regno animale da cui degradiamo.
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