Mario Fresa, nato a Salerno nel 1973, ha compiuto gli studi classici e musicali e si è laureato in Letteratura italiana, discutendo una tesi sulle fonti del libretto del teatro d’opera italiano dell’Ottocento. Poeta, traduttore, saggista, consulente editoriale, ha collaborato a numerose riviste («Paragone», «Caffè Michelangiolo», «Smerilliana», «Nuovi Argomenti», «Almanacco dello Specchio», ecc.) ed è redattore dei periodici letterari «Gradiva. International Journal of Italian Poetry» e «La clessidra». Tra i suoi lavori saggistici: Il grido del vetraio. Dialogo sulla poesia (in collaborazione con Tiziano Salari, 2005); Come da un’altra riva. Un’interpretazione del Don Juan aux Enfers di Baudelaire (2014); Le parole viventi. Modelli di ricerca nella poesia italiana contemporanea (2017); Alfabeto Baudelaire (2017). Tra i suoi libri di poesia: Liaison (2002); L’uomo che sogna (2004); Alluminio (2008); Uno stupore quieto (2012); Svenimenti a distanza (2018). Mario Fresa ha dedicato una specifica attenzione all’attività traslatoria, in particolare nell’ambito poetico, traducendo dal greco moderno (Sarandaris), dal latino classico e medievale (Catullo, Marziale, Seneca, Bernardo di Chiaravalle) e dal francese (Baudelaire, Rimbaud, Musset, Desnos, Apollinaire, Frénaud, Char, Cendrars, Queneau, Duprey).
Web: www.mariofresa.com