Nato e cresciuto in cattività, matura presto sotto dure forme contadine. Autoctono e malformato, si civilizza in seguito, quando sfugge dalla madrepatria per studiare fuori e poi all’estero. Costretto al nomadismo, si perde nei meandri dell’amicizia e dell’amore, che ne fanno prima un carnefice e poi un martire dal nome che si porta dietro, dentro e sulle spalle sin dalla nascita. Dopo una lunga, ribelle e insoddisfatta esperienza giunge nel nulla a farsi valere tra disinvolti avvoltoi. La strada è lunga, piena di corsi, storie, contratti e fregature e al giorno d’oggi si rischia di non arrivare mai. Altre vicissitudini, altre stazioni che si susseguono tra le città, senza mai un luogo sicuro dove fermarsi. Così decide di riprendere fiato e scrivere un po’ per rinchiudersi in se stesso e parlare con gli altri.