Ruy Barbosa de Oliveira nacque il 5 novembre del 1849 a Salvador, in Brasile, da José Barbosa de Oliveira e Maria Adélia Barbosa de Oliveira. Il padre era un uomo votato ai problemi dell’educazione e della cultura, dirigendo per alcuni anni anche la Scuola Pubblica della sua provincia, e fu lui che influenzò in maniera significativa la formazione del figlio, orientandolo all’amore per la lettura dei classici, al rispetto per la vita umana e all’amore per la ricerca.
Fu avvocato, giornalista, giurista, politico saggista, oratore e traduttore, uno delle menti più brillanti del suo tempo.
A cinque anni sapeva già leggere, scrivere e recitare versi di poeti classici brasiliani.
Nel 1861 entrò nel “Ginásio Baiano”, diretto da Abílio César Borges (1824-1891, futuro barone di Macaúbas, che concluse nel 1866 per iscriversi alla Facoltà di Diritto di Recife e successivamente alla Facoltà di Diritto di San Paolo, concludendo i suoi studi.
Collaborò e diresse numerosi giornali tra i quali: “Diário da Bahia”, “Diário de Notícias” e “Jornal do Brasil”.
La sua attività giornalistica fu intensa e significativa, ma ancor di più la sua carriera politica e diplomatica.
Con la fine del regime monarchico e la proclamazione della Repubblica brasiliana, il 15 novembre del 1889, fu Ministro del Tesoro, sotto il governo provvisorio del Maresciallo Manuel Deodoro da Fonseca (1827-1892) e uno dei membri che elaborarono la Costituzione del 1891.
Quattro anni più tardi fu eletto membro del Senato.
Rappresentò, sotto il governo di Alfonso Augusto Moreira Pena (1847-1909), il Brasile nella Conferenza dell’Aia, il 15 giugno del 1907, in cui si discuteva la creazione di una Corte permanente di Giustizia internazionale, guadagnandosi grande credito e ammirazione da parte di tutti i membri della conferenza, tanto che al ritorno in Brasile, il Presidente Pena gli consegnò, come onorificenza, una medaglia d’oro.
Inoltre fu membro e fondatore della “Academia Brasileira de Letras”, nel 1908, e presidente fino al 1918, nonché autore di una vastissima produzione saggistica, di natura giuridica, letteraria e politica.
La sua opera completa fu ordinata dal Decreto Legge n.3668 del 30 settembre 1941 e suddivisa in 50 volumi, ognuno dei quali composti da più tomi.
Morì il 10 marzo del 1923 a Petrópolis, in prossimità della città di Rio de Janeiro.
A cura di Emilio Capaccio