Sono nato a Gussago, vicino a Brescia, il 4 marzo dell’anno 1954. Dopo essermi diplomato all’Accademia di Brera sono entrato in pubblicità. Ne sono uscito nel 1990, quando sono diventato sannyasin, discepolo di Osho ( da qui il nome Mayoor: per esteso sw. Anand Mayoor = bliss peacock). Ho quindi trascorso più di vent’anni facendo meditazione e sottoponendomi a ogni sorta di terapia psicanalitica: sulla nascita e l’infanzia, sul potere, sulle dipendenze affettive ecc. Di particolare importanza, per la realizzazione di Satori, sono stati alcuni ritiri zen dove ho potuto lavorare sui Koan (quesiti irrisolvibili). Scrivo da sempre, ma con arte e continuità solo da quindici anni a questa parte. Per la gioia di chi pensa che ci siano in giro fin troppi libri di poesia, non ho ancora pubblicato un mio libro. Mi piacerebbe ma non ho fretta perché più mi sembra di capirne e più sto diventando esigente con me stesso. Tuttavia ho vinto anch’io un premio nazionale di poesia ( Marello, Torino 2010). Quest’anno una mia poesia breve è stata accolta ne I quaderni di Erato. Il 23 dicembre, tra pochi giorni, ne uscirà un’altra. Ne sono contento, ci sono in Italia molti poeti che stimo, di ottima levatura. E’ un onore per me poterne far parte.
I miei maestri di poesia, i punti di riferimento, sono: tra gli italiani, Luigi Manzi per la limpida scrittura e la vertigine dei suoi ragionamenti, nonché per le emozioni che sa trasmettere; tra gli stranieri, da quando l’ho scoperto, non mi riesce di scappare da Tranströmer. Il mio ringraziamento va anche al poeta Ennio Abate per avermi accompagnato quotidianamente ricordandomi quanto sia importante l’etica per un poeta, e al poeta e critico Giorgio Linguaglossa per il coraggio con cui sa addentrarsi nella contemporaneità. Leggere i loro libri e poterli seguire sulla rete mi è di grande aiuto.
Vivo da solo, in compagnia del mio gatto Pico, a Candia Lomellina, un piccolo paese a trenta minuti da Milano Porta Genova.