Nacque a Milano nel 1885. Dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di Lettere. Conseguita la laurea, insegnò presso le scuole tecniche in alcune città della Lombardia e del Piemonte. Intanto collaborava con la rivista la "Voce". Partecipò alla grande guerra come ufficiale di fanteria. Nel 1915 è posto in congedo in seguito a una grave crisi nervosa. Riprende a insegnare privatamente. Intanto vive una crisi spirituale ed esistenziale che si risolve con la sua piena adesione alla religione cattolica. Nel 1936 è ordinato sacerdote nell'ordine rosminiano. Da allora visse tra Domodossola e Stresa. Morì a Stresa nel 1957. La prima raccolta poetica di Rebora è Frammenti lirici (1913); seguono Canti anonimi (1922) e Canti dell'infermità (1956). Caratteristica della poesia di Rebora è lo stile arduo, difficile, con bruschi accostamenti tra astratto e concreto, ricco di analogie, con recupero di termini aulici e invenzioni lessicali. La cultura della "Voce" indirizza il poeta fin dall'inizio verso l'autobiografismo e la rappresentazione della propria inquietudine morale. Dopo l'adesione al cattolicesimo e l'ordinazione sacerdotale scrisse esclusivamente poesia religiosa.
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