LA PENNA*
Chi viene dice
che qui non c'è nulla.
Ma seduti vegliamo
rincorrendo dalle case i versanti.
Ci incavano stelle,
vaghe ombre in attesa,
preghiamo con i Santi
allungati alle rocce.
*Nomignolo con cui i suoi abitanti chiamano il paese Pennadomo (CH)
LA PENNE
Chi vè po’ dice
ca qua ‘n ce sta nijènte.
Ma assettàte facéme la véje
arencurrènne da le case le sderrúpe.
Ci affòssene le stelle,
quacche mbríje a lu spettà,
auníte a le Sante
ce ‘ncavéme a le rocce.
RASSETTI
Sempre prima di addormentarmi
penso alla morte, al rassetto che sarà
sotto questa montagna di immenso lumino,
sopra questo lago incoronato dalla diga.
Non vi sarà strada, non vi sarà utensile
solo un’altalena di piccole spighe non spazzate
e il santo di gesso a fissare nel volto ceruleo
della stanza le mani secche, l’attesa
dell’altro chimato al mio posto.
PAESI DELL’OMBRA CHE RIPOSATE
Lama dei Peligni
Paesi dell’ombra che riposate su un fianco,
che il vento non coglie - perché questo dono Signore,
perché questa mano, sciolta la neve
nel cielo della tua continua discesa?
All’orecchio dalla vena più lontana,
dal cuore più nascosto,
il battito che ora esce col sole -
sarà un uomo forse, sarà la serpe
che piange nel suo mistero il tuo mistero.
CONTROMAJELLA
Scacci il grido ma ritorna,
ti trattiene sulla porta lo sguardo
senza senso della bestia.
Nenanche in te, non ha pace -
non ha limite - il pianto
senza creato delle stelle.
[ da Lunamajella, di Gian Piero Stefanoni, Edizioni Cofine ]