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Poesia della settimana

Questa poesia č proposta dal 06/02/2012 12:00:00
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Qualche parola sull’anima

di Wisława Szymborska

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TROCHĘ O DUSZY

 

Duszę się miewa.

Nikt nie ma jej bez przerwy

i na zawsze.

 

Dzień za dniem,

rok za rokiem

może bez niej minąć.

 

Czasem tylko w zachwytach

i lękach dziecińśtwa

zagnieżdża się na dłużej.

Czasem tylko w zdziwieniu,

że jesteśmy starzy.

 

Rzadko nam asystuje

podczas zajęć żmudnych,

jak przesuwanie mebli,

dźwiganiewalizek

czy przemierzanie drogi w ciasnych butach.

 

Przy wypełnianiu ankiet

i siekaniu mięsa

z reguły ma wychodne.

 

Na tysiąc naszych rozmów

uczestniczy w jednej,

a i to niekoniecznie,

bo woli milczenie.

 

Kiedy ciało zaczyna nas boleć i boleć,

cichcem schodzi z dyżuru.

 

Jest wybredna:

niechętnie widzi nas w tłumie,

mierzi ją nasza walka o byle przewagę

i terkot interesów.

 

Radość i smutek

to nie są dla niej dwa różne uczucia.

Tylko w ich połączeniu

jest przy nas obecna.

 

Możemy na nią liczyć,

kiedy niczego nie jesteśmy pewni,

a wszystko nas ciekawi.

 

Z przedmiotów materialnych

lubi zegary z wahadłem

i lustra, które pracują gorliwie,

nawet gdy nikt nie patrzy.

 

Nie mowi skąd przybywa

i kiedy znowu nam zniknie,

ale wyraźnie czeka na takie pytania.

 

Wygląda na to,

że tak jak ona nam,

równiez i my

jesteśmy jej na coś potrzebni.

 

 

QUALCHE PAROLA SULL’ANIMA

 

L’anima la si ha ogni tanto.

Nessuno la ha di continuo

e per sempre.

 

Giorno dopo giorno,

anno dopo anno,

possono passare senza di lei.

 

A volte nidifica un po’ pił a lungo

sole in estasi e paura dell’infanzia.

A volte solo nello stupore

dell’essere vecchi.

 

Di rado ci dą una mano

in occupazioni faticose,

come spostare mobili,

portare valigie

o percorrere le strade con scarpe strette.

 

Quando si compilano moduli

e si trita la carne

di regola ha il suo giorno libero.

 

Su mille nostre conversazioni

partecipa a una,

ed anche a questo non necessariamente,

poiché preferisce il silenzio.

 

Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,

smonta di turno, alla chetichella.

 

Č schifiltosa,

non le piace vederci nella folla,

il nostro lottare per un vantaggio qualunque

e lo strepito degli affari la disgustano.

 

Gioia e tristezza

non sono per lei due sentimenti diversi.

Č presente accanto a noi

solo quando essi sono uniti.

 

Possiamo contare su di lei

quando non siamo sicuri di niente

e curiosi di tutto.

 

Tra gli oggetti materiali

le piacciono gli orologi a pendolo

e gli specchi, che lavorano con zelo

anche quando nessuno guarda.

 

Non dice da dove viene

e quando sparirą di nuovo,

ma aspetta chiaramente simili domande.

 

Si direbbe che

cosģ come lei a noi,

anche noi

siamo necessari a lei per qualcosa.

 

 

[ Poesia tratta da Wisława Szymborska, Opere, a cura di Pietro Marchesani ]

 



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