I
Ben altra “soffitta” ci spetta,
regale, nostra,
di erbe e viole nei mesi,
qualunque mese sia.
Lo stesso diremo: “Quanta gente, attorno”,
e via via scorgeremo gonnelle di madri,
e volti noti, padri “sani”,
e un numero insospettato di fratelli.
Il cuore batte debolmente nella progressiva immagine,
giubilo lento di bimbi presi per mano,
affaticati qui per il grande gioco strutturato in
pena e lena, come si dice: “S’avviò di buona lena…”,
presi da gioie, rivelazioni, come scorgere
per la prima volta rospi e libellule,
mari e campagne,
e via per le strade nostre.
Tutto un diamante, tutti acquitrini. L’uno e gli altri.
Abbiamo cominciato con buona lena,
rondini garrule noi bimbi, bimbi taciturni e sconsolati.
II
Siamo quello che siamo,
estranei a noi, siamo noi,
potenti bimbi declassati in bigonce doloranti,
tanto è vero che lentamente camminiamo,
e le gambe si stufano,
e la schiena fa male.
Si fanno sentire le rondini, oggi,
alzo il capo, eccole, niente è brumoso,
niente è infangato, il cielo si mostra.
III
E poi e poi, non dilungando,
non tergiversando, siamo qui,
ancora noi in vari assetti, varie pose,
con le stesse domande. Perché esiste
il tutto?
Il cerchio si chiude e ancora di più: cosa
daremmo per sapere!: un braccio che mantiene
ancora forza? Il sangue, un piede, il cuore
che già borbotta a scatti tra i suoi ossi?
Ora corro all’impazzata e poi mi fermo:
voglio vedere se non ci sarà risposta!
Oppure muovo un dito, o sposto lo sguardo,
contemplo una foglia: una risposta dovrà esserci
se posso tutte queste cose.
Ma non c’è. Non si ode voce. Né un lamento.
Muto il cielo.
Non finita creatura, chiudi gli occhi.
Aspetta.
[ Anticipazione tratta da Prima o poi, Edizioni Gazebo. Il libro sarà pubblicato nel mese di giugno, pertanto la copertina proposta, priva dell'immagine, è in fase di bozza, appena possibile sarà sostituita con quella completa. www.gabriellamaleti.it ]