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Paradono

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La sensazione è che nel giardino di mio padre

un pezzo di terra somigli alla luna, e adesso

manca (non la terra nè la luna). 

Tanto sporadica vi appare la vita che la motozappa 

è un lusso. Eppure lo spazio è fecondo 

ancorché pieno di polveri che si aggregano

nei telescopi.

“Quindi ti dico, Polite, amico mio, cerca la terra 

che ti portò a bordo con il bagaglio di guerra

e rendila fertile per la lingua naturale dei volatili

e per ogni genere di vermi, uomini compresi,

ma non credere alla salvezza che lo scudo 

offre: quello sbarca ai porti solo le ripartenze.”

Polite, demone di scoglio, accorto nello sguardo

amava la donna che mi amava e io non amai

più del viaggio tra millemila ignoti, così lo interrammo

in quell’orto mentre annodava all’albero di maestra cime

venute dall’altro mondo. Intrecci di battaglie

tra colpisci e schiva, affonda e strappa, fino

alla Mustang verde lasciata in dono sotto le mura

e che nel motore aveva uomini affamati di marmi

e bronzi.

Un bagaglio di corpi straziati e colpi strazianti

che quei doganieri non colsero nel mental detector.

Paradosso del dono: la sorpresa

non è sempre una gioia. 

Come la sorte.

 

 Salvatore Pizzo - 15/04/2024 00:49:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Tra lunarità di ricordi paterni e mitiche battaglie omeriche, ecco che in chiusa si palesa il "paradosso" dell’esistenza che alle volte è portatrice di un"dono", altre di una"sorpresa" amara. Ma è pur sempre vita, anche quando l’astuzia e l’inganno la fanno "Odissea".
Leggerti è sempre esperienza affondata in un linguaggio che non può che arricchire il lettore, pure senza inganno alcuno.
Un saluto più che caro.

 Laura Turra - 10/04/2024 12:02:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Che bella, con quegli accenti epici! Hai lingua e bagaglio.
Grazie con lode!

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