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al testo di Elisabetta Cassone
Al mio Pap
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Il cielo è sereno e i tuoi occhi lo sono pure vaghi con timidezza nel mio cuore aggirandoti con mani di velluto quando mi chiedi di parlare di come mi sento fragile e di come la vita spesso spezza le armonie. E il tuo cuore recepisce tutto le mie emozioni, da quelle vane a quelle importanti. Sei il baluardo della nostra famiglia, il faro che con la sua luce fioca illumina tuttavia una tempesta raccapricciante, Che il brillare dei tuoi occhi ci sia sempre da guida solerte che le tue parole siano sempre vascello nei mari più agitati e inquieti che questa gratitudine che esprimo voli nei tuoi ricordi stagliandosi contro le mie debolezze.
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