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Castagnole

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Venivamo dalle nebbie
Come spiffero e rugiada,
Fra cristalli di neve
E zucche di Gerbole
Rischiarate di baci..
Venivamo da mieli d’ acacia
e licheni,
E campanili di rossi mattoni,
e nell’ edera a grappolo
ci siamo riscaldati
in una notte senza nome,
naufraghi
in balia dell’ amore..
Passano le ore,
passa un tempo
che non muta
le sue forme..
E adesso provo un vuoto
silente e fragoroso,
e nel silenzio della notte
senza stelle
mi pare di ascoltare
la tua voce..

 Maria Musik - 01/10/2010 18:43:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Ho apprezzato molto questa lirica che mostra cura nella scelta delle parole e delle immagini. Oltre ad evocare un momento di grazia, una persona amata, denota uno stile che ricerca il "bello".

 pietromenditto - 30/09/2010 12:20:00 [ leggi altri commenti di pietromenditto » ]

Bello l’ossimoro "silente e fragoroso", le assonanze e le rime (baci... acacia: nome... amore... ore...) e il caleidoscopio delle immagini che rendono fortissimo, seppur doloroso, il finale. Un bel componimento. Alla prossima, Francesco.

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