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al testo di Francesco Repetto
Castagnole
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Venivamo dalle nebbie Come spiffero e rugiada, Fra cristalli di neve E zucche di Gerbole Rischiarate di baci.. Venivamo da mieli d’ acacia e licheni, E campanili di rossi mattoni, e nell’ edera a grappolo ci siamo riscaldati in una notte senza nome, naufraghi in balia dell’ amore.. Passano le ore, passa un tempo che non muta le sue forme.. E adesso provo un vuoto silente e fragoroso, e nel silenzio della notte senza stelle mi pare di ascoltare la tua voce..
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Maria Musik
- 01/10/2010 18:43:00
[ leggi altri commenti di Maria Musik » ]
Ho apprezzato molto questa lirica che mostra cura nella scelta delle parole e delle immagini. Oltre ad evocare un momento di grazia, una persona amata, denota uno stile che ricerca il "bello".
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pietromenditto
- 30/09/2010 12:20:00
[ leggi altri commenti di pietromenditto » ]
Bello lossimoro "silente e fragoroso", le assonanze e le rime (baci... acacia: nome... amore... ore...) e il caleidoscopio delle immagini che rendono fortissimo, seppur doloroso, il finale. Un bel componimento. Alla prossima, Francesco.
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