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al testo di Elisa Falciori
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Dipinta incastrata dall’estroso pittore allineata in una prospettiva statica mi ritrovo spalmata, assurda e compressa come un colore strizzato in un tubetto. In attesa di un rimescolamento liberatorio sono quadro immobile posso solo guardare senza aspettative. Nessun volo solitario o in coppie di colombe mi sfiora: esse sfidano nuvole e uragani tubano volandosi intorno in alto poiché l’amore eleva mentre io ristretta nella cornice sento solo atomi di insofferenza che si aggregano. Alzo una mano e raschio la superficie che si tende flessibile come un albero ancorato a profondissime radici. Forse un giorno troverò l’impulso gemello e coraggioso oh, non in terra, nelle certificate certezze ma raccolto e connesso in un raggio anomalo sfuggito dal grande occhio misericordioso dell’incomprensibile Dio che ascolta sempre o quasi tendendo mani invisibili che nessuno riconosce in tempo nel tempo… 8/8/2014 |
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