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al testo di Fiammetta Lucattini
Eccezion fatta (ai miei veri amici)
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Non amo i poeti laureati a bocca spalancata avidamente sbriciolano, sui loro libri pubblicazioni patinate e recensioni bugiarde sottratte ai crocicchi della cultura. Ai poeti della domenica ai mendicanti del verso sputano addosso il loro mestiere ormai usurato lasciandosi dietro la scia dei soldi guadagnati giocando ai dadi fino alla morte dell'ispirazione.
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Maria Musik
- 26/05/2010 23:51:00
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Poesia assai ben scritta ed efficace. Credo, conoscendoti, che il tuo non sia stato un "unirti al coro", che ultimamente ha un po stonato, nellattacco personale nei confronti di alcuni autori "maggiori" ma una presa di posizione autonoma e assai più generalista. Per quanto concerne il contenuto, devo dire che anche io la penso come Roberto. Personalmente, me ne frego se uno scrittore è famoso e strapagato o sconosciuto ai più e non professionista: o mi piace o non mi piace e, quando non mi piace, non é detto che é perchè non sia bravo. E altrettanto vero che il tuo cuore ha tutto il diritto di avere ragioni diverse dalle mie.
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ro.per.
- 26/05/2010 18:54:00
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Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli si spengono inghiottite dallazzurro: più chiaro si ascolta il susurro dei rami amici nellaria che quasi non si muove, e i sensi di questodore che non sa staccarsi da terra e piove in petto una dolcezza inquieta. Qui delle divertite passioni per miracolo tace la guerra, qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è lodore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose sabbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si aspetta di scoprire uno sbaglio di Natura, il punto morto del mondo, lanello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità. Lo sguardo fruga dintorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga quando il giorno piú languisce. Sono i silenzi in cui si vede in ogni ombra umana che si allontana qualche disturbata Divinità.
Ma lillusione manca e ci riporta il tempo nelle città rumorose dove lazzurro si mostra soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. La pioggia stanca la terra, di poi; saffolta il tedio dellinverno sulle case, la luce si fa avara - amara lanima. Quando un giorno da un malchiuso portone tra gli alberi di una corte ci si mostrano i gialli dei limoni; e il gelo dei cuore si sfa, e in petto ci scrosciano le loro canzoni le trombe doro della solarità.
Eugenio Montale, I limoni
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Fiammetta Lucattini
- 25/05/2010 20:46:00
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Niente da eccepire, carissimi Roberto e Leopoldo, sulla valutazione oggettiva di una prova poetica ma le ragioni del cuore non possono sempre essere scavalcate in nome dellArte. Grazie ad entrambi.
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leopoldo attolico
- 25/05/2010 15:13:00
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Effettivamente fanno poco ( o nulla ) per essere amati. Quasi impossibile rintracciarne uno che faccia professione di modestia , di semplicità , di rapporti umani non condizionati da un ego più o meno ipertrofico . Ma non lasciamoci fuorviare da "contingenze caratteriali" e guardiamo allo spessore del loro lavoro . Lalloro è leffimero distribuito dalle mafie letterarie ; il valore poetico è unaltra cosa .
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Roberto Maggiani
- 25/05/2010 14:36:00
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Mi si permetta, ma io personalmente dei poeti laureati, come di quelli non laureati, mi permetto solo di leggere la poesia, se buona poesia o cattiva poesia, così come leggo la mia e quando mi fa schifo o mi piace lo dico a me stesso. Applico lo stesso metro con me e con chiunque altro, laureato o non laureato, il resto del giudizio è gioco ambiguo di parole... diversità e libertà personale vanno accettate su tutti i fronti e su tutti i livelli. Rimane il fatto che questa tua poesia è molto bella per costruzione e incisività. Grazie.
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Fiammetta Lucattini
- 25/05/2010 14:21:00
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Rimango interdetta di fronte al commento dellamico Massimo. Se cè una persona che abborrisce gli estremismi, quella sono io. Ho riflettuto a lungo prima di pubblicare "Eccezion fatta" ma, ormai, era ineludibile giocarsi la faccia di fronte ad un universo letterario ambiguo e oligarchico.
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Massimo Carloni
- 25/05/2010 14:09:00
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Piacevole ma frutto di una weltanschauung un po estrema.
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Emanuele
- 25/05/2010 14:04:00
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come tu correttamente esprimi, lalloro mal si adatta al vero poeta, che la sua ispirazione trova per la strada, tra le fratte, forse in mezzo allerbetta stenta di un prato di periferia...
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