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al testo di Alessandro Porri
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L’estate è come miraggio d’oasi, un riflesso traslucido effervescente che fuoriesce dall’asfalto eccitato tramutandolo in evaporabile specchio.
L’estate è campo di polvere e farina, sole impertinente che secca e increspa la terra, filo di vertebre ricurve che taglia spighe dorate, silenzio irreale spezzato da grilli e cicale.
L’estate è giovane mare, disteso, lucido, sfavillante, arenile che al tramonto arrossito, rinnova pelle scoprendosi orfano dell’insolente calpestio ma pronto ad abbracciare i propri figli ancora.
Estate, troppe volte metafora umana di ideale disatteso, è sospensione, è quella seducente idea di nuovo inizio che indugia nell’animo accartocciandolo di malinconia, rendendolo così capace di godere solo della sua attesa. |
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