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al testo di Fulvia Minetti
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Massimiliano Testa
- 10/06/2015 12:56:00
[ leggi altri commenti di Massimiliano Testa » ]
Sono versi che sembrano impressi in un cielo che sfugge costantemente, un cielo estivo raffreddato solo dal respiro di chi aspetta, malinconico, il ritorno di qualcosa che forse non tornerà più. Il suono delle campane forse per una festa o forse per un funerale; i migranti voli, forse di andata o forse di ritorno; la pelle del grano che vola via a un soffio di vento disperdendosi nellaria, proprio come il sorriso sfuggente di qualcuno che forse non si rivedrà più. Ed ecco in ultimo il pensiero di un istante che solo libero dalla ragione può ritornare e "trovarci"; nel cercarcarlo razionalmente in noi, infatti, esso non può far altro che fuggire... sempre.
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Amina Narimi
- 09/06/2015 20:47:00
[ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]
Quella pelle di grano raccoglie davvero un sorriso..! E che bello cercare le tue sculture guadata dallalbero della vita.. < é uscito da solo il verbo guadare anziché "guidare"..dunque sia> trovarti..Full.via..
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Lorenzo Mullon
- 09/06/2015 20:10:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
la pelle di grano in un sorriso è il mondo vegetale il trionfo del verde una profezia di sensibilità parole attorcigliate a radici dacqua una foresta di mangrovie il nostro destino su una foglia scritta con la clorofilla
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