LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Amina Narimi
|
||||||||||||
Di quale colore, Luca, Quale sorpresa nell'uovo Tra le dita nascoste In cielo mantieni?
Nella gonna colma di fiori trascorrerò la pasqua, con tutti gli alberi, al boscovecchio, portando i libri dei poeti preferiti e un foglio di carta per ascoltarti
-riconoscere è un Dio, sembri dire, una splendida ruga nella terra profonda è un tempo di prova una ferita curata con olio, fasciata fino al passaggio-
ti dono i miei limiti, nuda, il labirinto divenga quel mandala dove mi incarno affondando nella danza dolorosa delle spine
ti apro ti spalanco le mie anche fino a raggiungere il principio drammatico e selvaggio Sei tu me, l'ebreo, che attendi di essere Sposato, a me la testa. Spuntava il sole allora per mettere al mondo il Messia per incontrarmi coperta di piaghe risorta
mangerò ancora in piedi con il bastone tra le mani e come doni luminosi raccolti alla giunzione dai miei reni usciranno dei re come una naturale primavera
c'è una macchia luminosa nel vestito distesa sul fondo di un sogno lunghissima, ha la forma di un orecchio e tutto buio intorno... una voce sottile e silenziosa partecipa dell'acqua e del sangue- la sua gola la sua bocca lo dicono- mentre splende in tutta la sua forza e muore, per esalare il suo profumo
nella gonna colma di fiori.. mi posi lieve, servo e signore, candide gemme in una goccia di carne e di sangue tra le scapole, ancora, come un placido nido oscilla il lume e qualcosa è già accaduto e tutto resta come deve essere, persino il dolore muore se brilla tra le lacrime un sorriso, tra le dita nascoste nel cielo, la tua luce terrestre di passaggio.
|
|