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al testo di Rosa Maria Cantatore
Il pozzo e il pendolo
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Giù nel pozzo di certe giornate d’inverno- di primavera, anche, esalanti aromi appena nati- nel pozzo che non ha fondo, perché non ha una fine e, forse, neanche un verso, nella buia segreta, turpe di muffe, dove striscia il tempo e cerca invano uno scampo orribile il pendolo s’allunga s’accorcia, talora, e m’illude sfiora il balenare dell’acciaio la fragilità delle vene.
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Rosa Maria Cantatore
- 23/02/2015 14:47:00
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Molto interessante, Silva, la tua lettura. A ri-leggerci, dunque. Un saluto da RM.
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Rosa Maria Cantatore
- 23/02/2015 14:46:00
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Ti ringrazio, Lavinia, del tuo benevolo commento. A presto! Alla prossima poesia ;)
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Rosa Maria Cantatore
- 23/02/2015 14:44:00
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Robert Wasp etc ;)ricambio i tuoi recherchiani a bracci... ...sottraendomi, per un attimo, alloscillare di quel brutto pendolo. Puah! RM ti saluta :)
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Laviniafrati
- 22/02/2015 09:26:00
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Luomo che è capace di fare voli pindarici con la mente, capace di creare delle meraviglie e di espandere la propria mente è anche lo stesso che commette massacri, che crea armi distruttive. E questa dualità ci accompagna nella vita e ci sprofondare in pozzi da cui risaliamo,spesso, riuscendo a comprendere meglio limportanza del tempo. Molto bella e affabulante questa tua.
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Silva Bettuzzi
- 21/02/2015 23:42:00
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un mostro che si contorce nelle segrete di un pozzo senza fondo, il tempo... scandisce la nostra esistenza, esaltandone la precarietà come un riscatto alla caduta di ogni illusione... In questo ne vedo uno spiraglio positivo, una speranza che resiste...
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Robert Wasp Pirsig
- 21/02/2015 22:25:00
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Qui sei abbrava. E quando lo si è, non cè altro. A bracci e bacci
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