Scrivi un commento
al testo di cristina bizzarri
Tra i raggi di un’unica luce
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Tra i raggi di un'unica luce notturni guaiti - archetti - di antenna in antenna strofinano voci e magnifiche sorti su legno marcito di adami - fioriscono a pasqua tra scalzi nei templi, incenso che sfiora altari trappisti nel tempio silente del vuoto divino che vibra animato, mortale - s'inarca un portone, confonde chi entra, invagina, centellina vino e chicchi di grano - falce che miete annuncia a campi distesi supini la luna - volo planato dall'alfa all' omega. Su strade di polvere in fossili strati destino di pus da tane di fango - o gotiche sabbie, trafori oscillanti, fiammelle la sera su aloni di oranti. E densi liquami di sangue, di mestrui disciolti, di sperma di feci e di umori profondi - abele che grida in corpo caino in fossi e caverne in buchi lontani ... Raggi di un'unica luce su fiori trionfanti d'aprile su chi si contorce si ama si buca si tocca si innalza si stende e parte o ritorna e trova o ricerca - o resta in silenzio - tra mistici santi poeti e assassini, tra guru del tutto dell'oltre dell'ora del qui del poco del niente
e tace - tra i raggi di un'unica luce non vede che ombre, riflessi di luna che il mare discioglie -
non vede che i raggi, soltanto le ombre dell'unica luce.
|
Ferdinando Battaglia
- 17/04/2014 22:38:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]
Ogni commento è una perla; e pensare di aggiungere una parola in più a quanto scritto da Amina, sarebbe da parte mia stoltezza e certo "sentirvi" duettare è sempre un privilegio da invidiare. Però non temo di sussurrare qualcosa anchio, piccolo tra i grandi, e allora direi che in questa tua poesia, "complessa", emerge la tua anima "bambina", capace di guardare con purezza ciò che la circonda, rintracciando in tutto ciò che è creato limpronta originaria del buono e del bello. Allora forse rimane soltanto un "luogo" dove ha ancora senso discriminare il male (che pure esiste) dal bene, ed è la libertà, la nostra libertà di soggetti: qui si gioca il nostro destino.
Ciao Prof
|
Loredana Savelli
- 17/04/2014 21:05:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
E molto bello immaginare il tuo sguardo che cuce tutto, dallarchitettura ai "liquami", col riflesso di ununica luce. Auguri Cristina
|
Cristina Bizzarri
- 17/04/2014 10:03:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Felice - ovviamente - che ti siano piaciuti. Sì, è venuto per me il momento di raccoglierli Francesco. Mi mancava un incoraggiamento e tu me lhai dato. Piaceranno oppure no, non importa. Limportante è che sono nati. Grazie di cuore Francesco. Io non ho ancora letto i tuoi. Comunque le affinità da quello che dici ci saranno certamente. E non credo i tuoi siano modesti. Da parte mia sono credo consapevole di molti dei miei limiti ... pazienza, ci saranno dentro anche quelli, sarà una piccola testimonianza di chi a sessantanni sente il bisogno di esprimere quello che fin qui aveva tenuto più o meno nascosto. Per poco che sia è quel grumo di vita che sono io. (un po ridondante :-) ). Ciao.
|
Francesco Innella
- 17/04/2014 09:29:00
[ leggi altri commenti di Francesco Innella » ]
Un idea dei tuoi versi. Ciao ho letto con attenzione i tuoi versi mi danno la certezza che il tuo poetare è oltre il terrestre confine. Tu hai del poeta lessenza più alta e ti avventuri oltre il viatico del dolore umano e tutto si compensa in un verseggiare che solo in apparenza è oscuro, ma che poi ti avvolge, in un mistero alto. La lettura mi fa scaturire immagini che si inseguono luna allaltra e a stento lo spirito coglie il suo riparo. E penso che se leggerai anche i miei modesti versi,qualcosa ci accomuna: il voler superare il dato esistenziale che a noi, forse non rende giustizia. Perché non li raccogli in un ebook? Un saluto
|
Cristina Bizzarri
- 16/04/2014 13:42:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Grazie Francesco, mi fa molto piacere il tuo commento e mi incoraggia nellesecitarmi a scrivere ancora. Amina: è sempre gioia leggere i tuoi commenti che espandono il testo, lavorano il fango, affinano il senso. :-)
|
amina
- 16/04/2014 12:58:00
[ leggi altri commenti di amina » ]
Tra i raggi di ununica luce "in principio" si resta sospesi evitando di muoversi soffiando alle ossa AltraLuce nel buio spesso che gira negli occhi ora cresce lo sguardo di un altro che sale come aria tra le dita quante sono le mani di Adami distinti da Issah e caini nel corpo di Abele a guaire frusciando nellerba a marcire nel legno che li riassorbe nei cerchi, nei polsi dei rami, e muovono ancora le braccia, di antenna in antenna tra barene e montagne tra templi e deserti, in cammino nelle tane si guardano il corpo lun laltro le scapole che ricordano ali, e graffiano i muri disegnano a sperma il dolore col sangue la gioia. Piange qualcuno, qualcuno ricorda dellUnicaLuce, nel respiro troppo lontano altri vengono su fitti dal bosco scambiando un albero per un Libro e si rifugiano dentro distesi e confusi verso una nuova luce, amabile, fiorita, come cibo si divorano piano, pianissimo dentro un buio che neanche più chiamano buio allora sulle spalle ricrescono le ali, lo sanno dalle ombre dellunica luce potrebbero volare...
|
Francesco Innella
- 16/04/2014 09:24:00
[ leggi altri commenti di Francesco Innella » ]
Nei tuoi splendidi versi cè leco non sopito di una poesia metafisica, ricordi il grande Onofri. Brava
|
|
|