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al testo di Amina Narimi
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Erigi cantando chi vive e muore mi hai detto sul foglio a colonne, cupole e altari da correrci intorno col fiato che tiri da sotto il maglione a riempirsi Come una jihad il mio credo la fede d’amore sostiene lo sforzo fa leva solleva il tessuto e t’avvolge ogni volta protegge, ti pare, irruenta preghiera di fede l’anello che tiene ed implora nel rischio che accresce la voglia d’amore, la parte mancante d’inverno, le forze di petto unite per stenti sollevano il grumo, che piano riprende, che costa fatica, dolore di fiato che trovi disgiunto.
La nostra casa solleva le pietre tocca lo spazio al confine di voce si fa grande in silenzio vibrando costruendo sistemi di attese speranze patteggiamenti di pene, per quel che ci resta e non morire. Come un totem di dentro mi scoppi e risorgo. Non so se sei consapevole di cosa mi renda scuoiata, nel sentire le mani, tra un corpo che s’_offre, quando ritorni, dai canti originari di cose Estreme e ti sento risalire contro l’abbandono che spegne la voce in buchi di luce
A cantare piangendo, senza fine nel tempo, senza fine non muori Padre Nostro nei Cieli Elusi mystèria, correndo la spina dorsale doppia di meraviglie, le basta Un dipinto per vivere una pretesa di Mondo- fosse il mistero del non potersi più dire i semi che fanno nascere i prati il segno che racconta di un corpo- che non finisce mai d’iniziare.
Rabdomanti di parole noi sgorgo di sillabe per trasfigurare Le cerco perché la sete è carovana migrante, la fonte , la pozza in questo deserto il tragitto gramaglie di nomi che fanno il perdono perchè non lo potrai più addormentare chi hai tra le braccia tenuto a fuggire.
alla luce devote cercano un angolo, l’ombra a nascondere sposebambine all’appena, oltre i Monti Mari Pelori, sull’orlo dove comincia l’oriente, fin quando dirai delle cose il Suo Nome dentro nel buio: tu guarda:
Lei sente gli alberi gridare Lui tiene in borsa una melagrana Lei sente i monti camminare Loro non s’incontrano mai, per adesso perdono Sillabe nere sul foglio Loro si dissanguano in luce.
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