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al testo di Amina Narimi
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Poco sopra l'inizio del sogno - il luogo non è mai preciso- cucio monete d'oro tra i capelli e Rilke contro il fianco, mio netsuke, come un'acqua che mi nutre Indisturbato incide la parte più nascosta sicuro della sera Fino in fondo l'abbandono. Il rito orale tra le mani la collana sale alla bocca la medaglietta, un cuore il sottile scolpito di un'ostia stretta- con che pressione immensa- tra le labbra divino labirinto la lingua nell'haiku diventa consistenza, insieme battito sfiorare la saliva riempire le parole dalla base al ventre
muoversi : 23.1.63 fissato per iscritto lo percorro Parto da lì Cerchi piccoli Un anno dopo l'altro, consumando le parole: Ti Vogliamo Bene. Minuscole per gli occhi nel lasciarla andare ( a lume spento) tra il pudore e l'effondersi del giorno lungo i seni.
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