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al testo di Pietro Menditto
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A mia madre C'è un ritratto di te a vent'anni che io non posso guardare.
Sul mobile, nel soggiorno, sul mobile che incastona il televisore, c’è un ritratto di te a vent’anni che io non so dire.
Certo, in esso ti protendi, sorridi, come pretese il fotografo; sei già china su tuo marito, su noi… Ma tutto questo non è niente di quello che riesco a sentire.
Ogni volta il ritratto esce dalla cornice scivola in me prende il posto della ragione diventa un mare di tenerezza…
C’è un ritratto di te a vent’anni in cui chiedi perdono della tua bellezza.
(1990) |
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