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al testo di Mario Calzolaro
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nel corso di mille maree dimenticate il flusso dei ricordi, conduce nell'alveo di anime ormai perse ed attraverso arcobaleni di ritorno, chiuso nel petto il pianto che mi abbraccia, nel silenzio di strade di cui nessuno ricorda il nome, l'acqua non mi bagna le mani solo un lamento lieve timido bussa e trova strada nel fiorire delle primule è l'aspettativa di un richiamo nel baluginare di stelle smarrite che si fonde all'azzurro cupo della notte in lampi di tremore quasi un sottofondo al mio viatico dolente, un canto sommesso una spina che germoglia e si fa fiore. |
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