Pubblicato il 12/01/2014 23:38:06
Chi sperava che la Befana, oltre alle feste, portasse via anche i malanni atavici (mal governo, mala giustizia, mala sanità e la lista la lasciamo aperta alla fantasia del lettore ché, tanto, la realtà la supera) che affliggono il nostro Bel Paese, è rimasto ancora una volta deluso…
Da Nord a Sud, da Torino a Trieste, il nostro Paese ha iniziato l’anno nel peggiore dei modi.
Siamo in balia di scandali politici che colpiscono Ministri, Presidenti di Regione, Consiglieri regionali, Sindaci; episodi di mala sanità degni di un Paese africano, il quale Paese africano ha dalla sua il fatto che non dispone dei fondi necessari per costruire l’ospedale; noi l’ospedale lo abbiamo, ma l’ascensore che ci porta in sala parto si guasta per mancanza di manutenzione e il bambino che dovrebbe venire alla luce, muore. Siamo un Paese dove i giudici amministrativi del Piemonte impiegano quasi quattro anni per dichiarare che le elezioni regionali, tenutesi il 28 e 29 marzo 2010, sarebbero da rifare perché illegittime. Sarebbero, perché c’è sempre il ricorso al giudice superiore che può ribaltare la prima sentenza. E noi quando sapremo se i consiglieri regionali sono stati eletti validamente oppure devono dimettersi? Alla fine della Legislatura?
Lo so, un marziano che sapesse leggere l’italiano e che avesse già avuto contatti con altri esseri umani, non crederebbe a quello che sto raccontando, perché lo troverebbe irragionevole, non confacente a quella parte dell’essere umano, l’intelletto, che lo distingue da tutti gli altri animali viventi sulla terra, eppure è così, noi italiani siamo fatti così.
E devo dire che anche a leggere le reazioni, certamente sdegnate e stupite, dei principali quotidiani, si nota ormai una certa rassegnazione strisciante. La gente, il popolo, poi non si indigna neanche più, occupato com’è a cercare di mettere insieme il pranzo con la cena.
Non parliamo poi di comminare sanzioni o condanne agli autori di queste azioni. Se mai l’opera della magistratura vedesse l’inizio, ci troveremmo di fronte i tempi lunghi della “giustizia italiana” (vedasi all’inizio mala giustizia) e quindi torniamo al punto di partenza.
Eppure la situazione meriterebbe d’essere presa di petto dal Governo Letta. Un’occasione come questa infatti non capiterà più all’Italia: o si approfitta veramente di un governo di grande coalizione per fare finalmente quelle quattro/cinque grandi riforme che il Paese aspetta da più di venti anni (nuova legislazione del lavoro, riforma dei costi dell’amministrazione dello Stato, riforma del Parlamento e della legge elettorale, riforma della giustizia per poi arrivare, con i fondi risparmiati, a riformare il sistema della tassazione in generale), oppure la prossima volta temo che ad obbligarci a farle sarà la Commissione europea. E la situazione potrebbe essere peggiore per gli italiani. Il Governo dei quarantenni non può permettersi di fallire questa grande occasione. Le alternative semplicemente non ci sono, non si può invertire il senso di marcia, l’uscita dal tunnel è dritta davanti a noi. E bisogna accelerare.
A proposito: tra pochi mesi si rinnoverà il Parlamento europeo: altra occasione da non sprecare. Cerchiamo di dare il voto a quei partiti che mettono in lista persone valide e credibili che sappiano far valere in Europa le nostre idee e i nostri diritti di italiani. Almeno in questa occasione, dove non ci sono in ballo direttamente interessi di quartiere, cerchiamo di fare un piccolo sforzo e di informarci sui curricula dei candidati della nostra circoscrizione e votiamo quello che ci sembra il più valido. Sarà un modo anche questo per far capire alle segreterie dei partiti che la festa è finita, per noi ma anche per loro.
Meditate gente, meditate.
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