Pubblicato il 14/05/2013 23:41:47
Come scriveva il grande Ennio Flaiano nel 1956, nel suo Diario notturno: “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”.
A leggere le ultime dichiarazioni dei Capigruppo alla Camera e al Senato del PDL, Brunetta e Schifani, la situazione politica italiana sembra peggiorata: ora oltre che grave, è diventata anche seria.
Brunetta e Schifani hanno dichiarato che prima di cambiare la legge elettorale occorre modificare la struttura costituzionale e istituzionale del Paese. Con questo Governo, con questo Parlamento? Ma se una riforma della Costituzione non è stata fatta quando sia il PDL che il PD avevano ampie maggioranze parlamentari, i due pensano che si possa risolvere oggi, con il poco tempo che durerà questo esecutivo, una riforma di questa portata?
I politici si sono già dimenticati le ragioni per cui è nato questo governo poche settimane fa? Si sono dimenticati le parole del Presidente Napolitano al Parlamento riunito in seduta comune?
Esternare che prima si fanno le riforme e poi si cambia la legge elettorale, significa una cosa sola: che il PDL vuole andare alle nuove elezioni con il Porcellum. Questa è la traduzione concreta del pensiero dei Capigruppo PDL. Perché mai questo Porcellum è così caro agli attuali politici e non vogliono modificarlo? Forse perché sono gli stessi politici che decidono chi sono i fortunati, i predestinati a sedere in Parlamento, mettendo da parte la volontà popolare degli elettori che si trovano da votare una lista preconfezionata?
E’ tornato alla casa del Padre, in questi giorni, il tanto bistrattato, se a torto o a ragione sarà la Storia a dircelo, Giulio Andreotti. Ebbene, il Sig. Giulio Andreotti ogni volta che è entrato in Parlamento, è stato eletto conquistandosi a suon di preferenze il diritto a sedere nell'emiciclo. Almeno da questo punto di vista non si può dire che Andreotti fosse il male assoluto, dalla sua mente “diabolica” non uscì mai un sistema elettorale così anti democratico come quello attuale, ideato dal leghista Calderoli nel 2005 e subito piaciuto, nei fatti, a tanta Destra e a tanta Sinistra.
Intendiamoci, sono talmente gravi e molteplici i problemi che l’Italia deve affrontare, che non è certamente la riforma elettorale la panacea di tutti i mali. Tuttavia, ridare agli italiani quella “sensazione” di incidere maggiormente, concretamente, nella scelta del proprio rappresentante da eleggere in Parlamento, senza passare per forza dalla rete grillina, può aiutare a rifondere nei cuori la fiducia e un nuovo rapporto con la classe politica.
Siamo consapevoli che la strada di questo primo Governo Letta è stretta e tutta in salita, tuttavia dobbiamo crederci. Non ci sono alternative al momento. E questo anche PD e PDL in fondo lo riconoscono. Fino a quando però le vicende personali di Berlusconi da un lato e la situazione interna al PD dall’altro non pregiudicheranno la situazione? Difficile dirlo. Il Presidente Letta in questi mesi deve cercare di far passare quelle riforme economiche che ci permettono di superare questa terribile crisi e far modificare questa legge elettorale che ormai ha stancato gli italiani. Tutto il resto sarà tema per la prossima Legislatura.
Coraggio Presidente, il tempo stringe!
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