Pubblicato il 09/11/2018 16:00:44
Armando Bettozzi Poesie per il 2 Novembre "L’ ultima benedizione" L’odore dell’incenso seguitava a spandersi intorno al catafalco ad ogni sbuffo di nuvole leggere al ritmato cantilenar di catenelle. Silenzio. In quel momento neanche un canto nemmeno un pianto; solo, sottovoce, il mesto pregar del prete, il tintinnio, e il leggero frusciar dei paramenti sacri. E ancor così, durante l’aspersione tutt’intorno, con gocce d’acqua santa. E il cuore, stanco, era come ipnotizzato, affascinato, forse…forse consolato. E c’eran tanti fiori…e le candele con le fiammelle dritte verso il cielo. Come a una festa, ma senza il festeggiato: ed è a questo pensier che il cuor si ribellava! Armando Bettozzi - 2 Novembre 2006 ----------------------------------------------------------------------------------------- "Tramonto al Camposanto di Bettona" Di leggiadria è vestita qui, la pace tra il rimbalzar silente dei riflessi che fan filtrare l’oro tra i cipressi e il coro dei lumini che mai tace… E ognun ch’è andato, e in questo loco giace gradire sembra i premurosi eccessi d’essenze odorose, e i pregar sommessi…. E ognuno a tanto amore si compiace. E nel sito, dai miei cari abitato, non solo c’è quel che ho portato io, ma quel che anche altri, han tributato. Che io nemmeno so, ma loro…sanno… Di certo sono quei che a quegli “addio” non mai s’adattano…e a trovarli, vanno. Armando Bettozzi - 26 Luglio 2015 ------------------------------------------------------ "Il mio 2 Novembre" Parla per tutti, il campanile, assorto, con la campana e il suono suo più mesto. Dice il cordoglio per qualcun ch’è morto, e ben s’addice al funebre contesto. Volan per l’aria tocchi cadenzati, come un lamento, come quasi un pianto. Io, non li sentirò, seppur suonati, quando ai miei cari il còr lascerò affranto. E li vedrò, allor, coi crisantemi, e la fiammella tremula d’un cero, portati quali doni ormai estremi, sul mio giaciglio, in seno al cimitero. Armando Bettozzi - 2 Novembre 2012 -------------------------------------------------------------------------------------- "Al Camposanto di Bettona" ( a mio padre e a mia madre, e a ognuno che lì riposa in pace) Al camposanto che grande silenzio, e come meglio si sente cantare il pettirosso tra bossi e cipressi! Che pace! È il silenzio che avvolge, tra i viali coi marmi allineati e fioriti, dove l’anima è viva, e la vita ancor vive d’amore e ricordi. Solo, accompagna il silenzio, lo sfregar della breccia a ogni passo. A sera i lumini dan luce al gran buio che il sole di giorno rischiara e colora. Come abat-jour sui comodini, al sonno eterno danno compagnia contr’ogni paura, a grandi e bambini addormentati. Ha un guizzo leggero a ogni ombra che pasa, ogni fiammella, finché col mattino con voce animosa ritorna a cantare, il pettirosso, per chi in quel luogo di pace, riposa. Armando Bettozzi - 11 Gennaio 2011 --------------------------------------------------------------------- "L’ Amore oltre…" (verso l’ultimo appuntamento) Con pena mai spenta amorevolmente guarda l’immaginetta ovale e mestamente sorride come a cercare il ritorno d’un sorriso da chi in quel marmo riposa, a cui tutto il pianto possibile già ha donato. Mostra i crisantemi freschi e accende il lumino, intanto che in cuor dice l’orazione, mentre la pena incontra uno spiraglio verso quella pace che già da tempo, è la sola sua agognata mèta. Sul cipresso, un pettirosso svolazza chioccolando, e a quello volge il viso e lo sguardo e di nuovo sorride. Un giorno si ritroveranno a chioccolare insieme, pensa, e spera, su quel cipresso che al cielo aspira intanto che abbellisce: “Questo tuo marmo così tanto bianco, così tanto freddo”. E teneramente lo accarezza, come per scaldarlo. Armando Bettozzi - 2 Novembre 2007
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