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La fase due: vota Antonio!

Argomento: Politica

di Lorenzo Roberto Quaglia
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Pubblicato il 31/12/2011 11:27:08

Il Governo Monti ha terminato il primo compito che gli era stato affidato dal Parlamento: decidere le misure economiche “salva Italia”, cioè prendere quelle decisioni impopolari, ma che sembravano indispensabili e necessarie per abbattere lo spread, calmare i Mercati Finanziari e allentare la tensione sull’Euro. L’effetto ottenuto? Al momento non sembra quello sperato. Certo non è pensabile in pochi giorni rassicurare i Mercati Finanziari sulla tenuta dei nostri conti pubblici visto che il debito pubblico è ancora lo stesso di un mese fa e le azioni intraprese dal Governo devono essere verificate dalla prova dei fatti. Inoltre è chiaro a tutti che l’Italia da sola non può farsi carico di una situazione generale di crisi economica e finanziaria che coinvolge tutti i Paesi europei, Francia e Germania inclusi. Non è pensabile che sistemando i nostri conti pubblici, o provando a sistemarli seriamente, la crisi finanziaria come per incanto scompaia. Le drastiche misure prese dal Governo Monti, giuste o sbagliate, ciascuno può discutere, andavano prese per mandare quel segnale agli altri Governi europei sulla serietà della nostra posizione in Europa. Ma ora occorre che l’Europa decida cosa vuole essere da “grande”: una vera unione politica di Stati Uniti d’Europa oppure una unione economica e finanziaria di mercati con alcuni Paesi egemoni che dettano le linee guida.
A mio giudizio però, per sostenere il punto di vista italiano in Europa, qualunque posizione il Governo decida di prendere, occorre che lo stesso sia pienamente politico, cioè eletto direttamente dai cittadini italiani e non votato e sostenuto da Deputati e Senatori. Ecco quindi il secondo compito che spetta al Governo Monti: promuovere senza indugio la riforma dell’attuale legge elettorale, che non prevede attualmente la possibilità di far esprimere all’elettore la propria preferenza per il candidato in lista, facendo scegliere di fatto a cinque o sei persone la composizione del Parlamento, contribuendo così a generare non poco l’attuale situazione di degrado in cui versa la nostra classe politica. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti e non mi sembra il caso di aggiungere altro.
Esaurito questo secondo compito il Governo Monti a mio avviso potrà ritenersi soddisfatto per aver contribuito a fornire all’Italia due importanti passaggi istituzionali che le avranno permesso di attraversare la bufera e cambiare rotta dirigendo la prua della nave, si spera, verso mari più tranquilli.
E quindi alle urne!

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