Pubblicato il 03/03/2016 07:27:57
Era l’inverno … … coi suoi campi che perdevano occhi e silenzi. Qualche battito ogni tanto s’alzava nero da nude braccia, l’aria fiatata dal gelo fra un cielo bianco e un cielo d’impossibile azzurro. Poi la pioggia cadeva fitta di aghi anche sui sempreverdi più fortunati degli altri fratelli per lasciare posto alla neve bianca sovrana. Ogni nucleo fumava dentro la terra, le ortiche, i castelli, le case, e i tuguri dalla piccola legna nel tempo dei colli alti mentre il pettirosso segnava a punti di sangue la sua leggenda divina <Era l’inverno che covava la vita> e non è più … … a rondini stanziali l’aria salivare i cespugli di fiori impazziti 
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