Pubblicato il 17/03/2011 11:54:44
In questi giorni in cui si celebrano i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, ho terminato di leggere il volume di Pino Aprile, “Terroni” ed. Piemme. Ora, le cose che ho letto francamente mi hanno da un lato indignato e dall’altro stupito. Indignato per come i soldati piemontesi, i liberatori dell’Italia meridionale prima e poi i soldati del Regno d’Italia, abbiano trattato la popolazione meridionale che aveva accolto con favore e grandi attese i “nordisti”. Indignato per come il nascente Stato Unitario abbia poi “gestito” il Sud Italia dal punto di vista della politica industriale ed economica in generale. Stupito per come in quarantacinque anni di vita, sino ad ora non abbia mai letto nulla, né sui libri di scuola, né su giornali o riviste di storia, riguardo a questi fatti narrati nel libro di Pino Aprile e supportati da riferimenti storici, con nomi e cognomi di persone e libri e documenti a cui far riferimento. E’ noto che la storia la scrivono i vincitori, tuttavia in questo caso credo che a perdere sia l’Italia intera, il popolo italiano che è stato privato della conoscenza di un pezzo della sua storia, forse proprio di quella più importante, quella delle sue origini. Mi rendo conto che parliamo di centocinquanta anni fa e che le cose descritte da Pino Aprile gettano in cattiva luce alcuni “fondatori” del Regno ma forse, confrontandoci oggi con la realtà storica di quello che sono stati i primi decenni del Regno d’Italia vissuti dagli italiani nel Sud del Paese, possiamo finalmente affrontare la “Questione Meridionale” con una nuova ottica e cercare di risolverla una volta per tutte.
Per chi volesse approfondire questo pezzo di storia patria: Pino Aprile, “Terroni” Edizioni PIEMME.
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