Pubblicato il 05/12/2007
Che fra le vostre palme chiuse il mio cuore lacrimi; il cielo scolorito lentamente appassisce. Il fiore dei vostri occhi, chiari come una quiete, sul mio cuore reclina incantate corolle.
Mi siano le vostre ginocchia giaciglio di pace. Mi vesta il vostro sguardo: e avrò caldo, la notte. E, magica vigilia, allontani il vostro alito tutto quello che è impuro, che è sarcasmo, che è offesa.
Neri il porto ed i campi; all’ironia del giorno segue consolatrice la notte lagrimosa; e la bruma dispersa sciogliendo di dolcezza, per te si alzano in cuore fuochi di desideri.
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