ogni vittima a mare è viva.
ove si adorni più chiara nell’aria la vista,
passandole sopra di un qualche brillio,
inerme la scorgi:
possiede dell’acqua l’innato splendore.
àncora al gelo di luna il suo sangue
un lembo ampio di luce che non dà
tregua all’azzurro inesausto dell’onda.
potresti essere tu mille volte già stato
dal rosso deserto migrante al nostro
mondo civile venuto a perorare
ragioni di vite perdute alla pietà
tentando inutilmente di dispiegare
il senso del tuo disadorno dolore,
potresti essere tu, nei cieli cupi
d’aprile, d’arma bianca a perire,
potresti essere tu ripudiato, affogato,
solo senza più nome.
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