Pubblicato il 05/06/2008
Non ho più parole nel cuore ma ombre e ricordi ed insano silenzio.
Niente di questo limaccioso e globalizzato litorale romano mi richiama alla mente le limpide acque cangianti lasciate a brillare sotto il sole del Sud. Le onde mi sembrano un presagio o, meglio, la derisione della mia inanità. Costrette a spingersi a riva e a sciogliersi livide, sembrano dirmi che è inutile cercare vie di fuga. Il destino è già scritto ed il mio è quello di continuare ad infrangermi contro le barriere di una vita non più fatta di scelte ma di obblighi. I miei sono calici che non posso allontanare: dovrò berli sino in fondo ma almeno avessi una fede che me ne faccia vedere il senso, che mi offra la gioia del sacrificio. Invece, una parte di me reclama, affamata di vita, uno spazio ed un tempo che siano miei. Il mio cuore cerca ancora passione, il mio corpo di vibrare di desiderio. Ma una mano possente, da dentro sale e mi afferra per i capelli spingendomi a fare quello che devo. Non c’è più il verbo voglio nel mio striminzito vocabolario.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 3 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Maria Musik, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|