Pubblicato il 23/04/2014 22:43:44
Il prossimo 25 maggio i cittadini dei 28 Stati membri dell’Unione Europea eleggeranno i nuovi deputati del Parlamento, unica Istituzione europea eletta direttamente dai suoi cittadini.
Vista l’importanza dell’Istituzione di cui stiamo per rinnovare i membri, cerchiamo di approfondire la sua conoscenza. E come da consuetudine, partiamo dalle origini.
Quello che oggi viene nominato Parlamento europeo nasce il 18 aprile 1951 come Assemblea comune della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) con sede a Strasburgo. I deputati sono 78 in rappresentanza dei 6 Stati membri della CECA (tra i quali l’Italia).
Il 19 marzo 1958, a seguito dei trattati firmati a Roma nel 1957, nasce l’Assemblea parlamentare europea, allargata a 142 deputati.
Il 30 marzo 1962 l’Assemblea muta la denominazione in Parlamento europeo che dal 1° gennaio 1973 si compone di 198 membri a seguito dell’allargamento dell’Unione da 6 a 9 Stati membri.
Il 20 settembre 1976 il Consiglio europeo decide di rendere il Parlamento eleggibile a suffragio universale diretto. Le prime elezioni del Parlamento europeo vengono celebrate nei nove Stati dell’Unione il 10 giugno 1979 (in Italia il 3 giugno si tengono anche le elezioni politiche nazionali anticipate). I deputati eletti la prima volta direttamente dai cittadini europei sono 410.
Da quel lontano 10 giugno 1979 è stato un susseguirsi di richieste di entrare nell’Unione da parte delle Nazioni confinanti con il nucleo originario della Comunità. Con l’ingresso della Croazia il 1° luglio 2013, i Paesi membri sono 28 e i deputati che saranno eletti il 25 maggio saranno 766.
La nazionalità dei deputati: 96 membri dalla Germania, 74 dalla Francia, 73 dall’Italia e dal Regno Unito, 54 dalla Spagna, 51 dalla Polonia, in diminuzione per arrivare ai 6 deputati ciascuno di Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta.
All’interno del Parlamento, i deputati si riuniscono in gruppi transnazionali che rappresentano i diversi orientamenti politici. I principali gruppi presenti sono:
· PPE (Partito popolare europeo) riunisce il liberalismo conservatore e i cristiani democratici
· S&D (Partito socialista europeo) riunisce la socialdemocrazia, il socialismo democratico e il cristianesimo sociale
· ALDE (Alleanza dei democratici e liberali e Partito democratico europeo) rappresenta il pensiero liberale
·V-ALE (Partito Verde europeo e Alleanza Libera europea) rappresenta le istanze ambientali e il regionalismo
· ECR (Alleanza dei conservatori e Riformisti europei e Movimento Politico cristiano d’Europa) rappresenta il conservatorismo liberale, il liberismo, l’Atlantismo
·GUE-NGL (Partito della Sinistra europea, Alleanza della Sinistra Verde Nordica) rappresenta il comunismo, il socialismo democratico e la sinistra ecologista
· ELD (Movimento per un’Europa della Libertà e della Democrazia) rappresenta l’euroscetticismo
· NI è il gruppo degli indipendenti.
Come si nota, all’interno del Parlamento europeo si ritrovano, più o meno, le medesime ideologie e i medesimi programmi politici presenti nei Parlamenti nazionali. Tuttavia è importante conoscere a quale gruppo europeo è collegato il partito o la forza politica nazionale che si è deciso di votare. Perché, non dimentichiamoci, il voto che daremo il 25 maggio non è un voto politico nazionale, ma europeo ed è in quest’ottica che dobbiamo ragionare e scegliere la forza politica che meglio ci rappresenta in Europa.
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