Pubblicato il 28/07/2008 02:04:00
E’ una raccolta di poesie scritte in modo completamente svincolato da inutili bigottismi. Buffoni tratta il tema della passione per l’uomo, avvicinandosi alla bellezza delle forme umane e toccandole, con sguardo poetico, in modo intelligente e rispettoso, smanioso dell’armonica bellezza delle fisionomie. Sono poesie che portano il lettore in viaggio tra le terre del Vicino Oriente e del Nord Africa. Vi sono, specialmente nella prima parte del libro, ambientazioni paesaggistiche in luoghi di natura incontaminata di spiagge mediterranee o paesi del Maghreb, dove i suoni, gli odori e i giochi di ombre e luci nei vicoli rendono la narrazione degli incontri umani decisamente coinvolgenti, risvegliando una sopita passionalità nel lettore. L’autore entra nell’intimità delle persone, le affianca, le assorbe e, nella poesia, le eleva: “[…] / E sei sano come un dio / Sei quasi bello, col profumo / del tuo amore / Vuoi riempire la mia casa?”. Nel libro si legge e si vive l’esperienza di un omosessuale e si vede con i suoi occhi il mondo che lo circonda e dal quale è guardato in modo decisamente schizofrenico. Vi si vive la naturalezza dell’attrazione tra due persone dello stesso sesso come una forma affettiva possibile e che non può in nessun modo essere alla base di pregiudizi verso gli individui: “Ti bacerò questa sera ragazzaccio / Bacerò / Le tue labbra miele birra / Di focaccia / E una croce di Sant’Andrea / Sarà il tuo corpo disteso supino, / In penombra la faccia.” Le forme dell’amore e della bellezza sono molteplici e sarebbe folle non tentare di abbattere ogni discriminazione fondata sull’affettività. Buffoni, con questa raccolta, avanza nella terra della tolleranza e chiede, ma anche già porta in sé stesso, il superamento del tempo di inutili e scomposte chiusure: “Una lunga sfilata di monti / Mi separa dai diritti / pensavo l’altro giorno osservando / Il lago maggiore e le Alpi / Nel volo tra Roma e Parigi / (Dove dal 1966 un single può adottare un minore). / Da Barcellona a Berlino oggi in Europa / Ovunque mi sento rispettato / Tranne che tra Roma e Milano / Dove abito e sono nato.”
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