Luciano Nanni
- 10/10/2017 09:32:00
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Gentile Leila, la parola determina un oggetto ma non lo traduce qual č nella parola, che deve venire interpretata. Mi pare quindi che la sua ispirazione cerchi di avvicinarsi a una realtą traducibile solo in senso linguistico, facendo diminuire il divario tra parola e oggetto. Leggo per esempio: Eppure č negli oggetti che ti ricerco ancora. Per lirismo intendo una creativitą elegante ma anche ormai usurata: ho limpressione che lei sia riuscita a eliminare quel lirismo corrivo per proporne uno che ritengo pił originale. Cordialmente. Luciano Nanni. p. s. forse in Langue appare una certa ironia.
Leila Falą
- 09/10/2017 04:08:00
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Gentile Luciano, grazie per avermi letta e per il tuo interesse.
Non mi č chiarissimo il tuo apporto quando parli di maggiore incidenza tra parola e oggetto, (
) da interpretare nel passaggio da scrivente a lettore. Forse ti riferisci alla famosa definizione di Eliot, non so. Mi interesserebbe comprendere meglio. Invece mi ritrovo dove parli di un eventuale lirismo destituito, che poi compare in forma pił oggettiva. Questa parte credo legga intensamente il mio rapporto col lirismo e ne sveli risvolti che mi riguardano . Fornisci una chiave di lettura che mi stimola verso soluzioni da approfondire. Molte grazie.
Luciano Nanni
- 14/12/2015 21:37:00
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La realtą riproduce solo se stessa. A parte la condensazione linguistica di certi casi (per esempio le numerose sdrucciole), cč da notare la maggiore incidenza tra parola e oggetto, comunque sempre da interpretare nel passaggio da scrivente a lettore. Ne viene destituito leventuale lirismo, che comunque ritroviamo in forma pił oggettiva o come residuo in alcuni passi.
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