Di Franca Alaimo
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Donatella Pezzino
- 17/07/2018 12:35:00
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Nella donna si incarnano la speranza e lamore. Versi da leggere e da vivere, e nei quali possiamo riconoscere sia il nostro quotidiano che un sentire più ampio e universale. Grazie, Franca, per tanta bellezza.
Franca Alaimo
- 10/11/2013 23:55:00
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Cara Giusy, se ti ho regalato unemozione poetica, ne sono felice. Del resto una persona come te così piena di spiritualità, come testimonia ciò che scrivi, non può non essere lettrice attenta di un evento sempre attuale, comè lannunciarsi del sacro nella vita. Grazie!
Giusy Frisina
- 10/11/2013 09:53:00
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Grazie ad un suo prezioso commento ad un mio testo ho scoperto questa eccezionale poetessa. Ho ancora i brividi dopo la lettura di "Annunciazioni" , un testo di una dolcezza e musicalità sconvolgenti. Un percorso nella sensibilità di una donna universale a cui,in ogni tempo, il divino parla. Lo stesso linguaggio della poesia ne è veicolo fondamentale e con la capacità di guardare oltre la letteralità degli eventi, attinge allo sguardo profondo che arriva allinvisibile. Questa è teologia poetica. Grazie infinite, Franca.
Gian Maria Turi
- 16/09/2012 23:44:00
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Il fatto, Franca, è che avendo già in mente la mia idea le ho lette con un occhio un po viziato. Lo so che non si dovrebbe fare ma è stato inevitabile... Perché avevo già strutturato il mio percorso: annunciazione -> imposizione della volontà di Dio sugli uomini (e ovviamente le donne, tanto più in questo caso) -> violenza (carnale). E perciò le tue poesie mi sono sembrate "educate" e un po troppo ortodosse, perché in fondo Maria non reagisce, non si oppone, non soffre per lavvento-stupro... è anzi felice del suo destino e lo chiama amore. E tutto sommato limmagine tradizionale, nonostante limportante nesso teologia-biologia che tu rendi manifesto. Ma ne riparleremo presto, spero.
Franca Alaimo
- 16/09/2012 20:07:00
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Rispondo a Gian Maria Turi: come mai trovi così oretodosse queste poesie? ti sembra ortodosso concepire larcangelo Gabriele come un centauro? O Dio come un fidanzato in carne ed ossa? Comunque, sono contenta che la lettura ti abbia aiutato a mettere a fuoco anche il tuo modo di concepire lAnnunciazione come momento dincontro tra elemento terreno e divino, tra teologia e biologia. Confrontarci è un fatto sempre molto positivo!
Gian Maria Turi
- 16/09/2012 15:41:00
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Leggo solo oggi, sfogliando a ritroso gli ebook, questo testo sullAnnunciazione, molto "educato", una visione un po troppo letterale e ortodossa per i miei gusti, comunque interessante. E soprattutto grazie perché mi ha ispirato la forma di una scrittura che cucino da tempo, sullo stesso tema, ma che non ho mai messo in tavola.
Mariella Bettarini
- 30/12/2011 18:28:00
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Carissima Franca, anzitutto perdona il mio troppo lungo silenzio, ma le tue "ANNUNCIAZIONI" - lette finalmente oggi, anche dopo il Natale - giungono miracolose, meravigliose, straordinariamente ancora (e sempre) "natalizie", "femminee", obbedienti, attualissime, angeliche, (anzi ev-angeliche), e così via... Con questa tua opera poetica, davvero tutta "ispirata", ci hai un grande DONO, di cui ti ringrazio, in tanti (come vedo) ti ringraziamo: un DONO-POESIA, che a moltissimi auguro di leggere (che mi auguro, e ti auguro, moltissimi leggano) in questi giorni ancora così prossimi al Mistero e al sublime DONO del Natale. Grazie, grazie, Franca cara, di averci regalato queste ANNUNCIAZIONI, e un immenso auguro di bene a te da parte dellamica Mariella
Franca Alaimo
- 15/12/2011 23:37:00
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Mi è doveroso intervenire ancora una volta per ringraziare gli ultimi, in ordine di tempo, ed attenti lettori della mia silloge: come Leopoldo Attolico, Francesca Luzzio, Marco Giampieri, Lorena Turri, Maria Musik e Sara. I commenti, spesso contrastanti fra loro, dimostrano ancora una volta che la poesia ha una natura pentacostale: ognuno la recepisce secondo il suo ascolto interiore. Grazie ancora una volta a tutti i lettori.
francesca luzzio
- 13/12/2011 23:48:00
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Annunciazioni: un lessema unito a un morfema plurale; il primo ci pone di fronte al sema della parola, il secondo attraverso la pluralità, ne propone latemporalità. Dio si annuncia sempre allumanità:ogni donna,in ogni tempo può chiudere in sè il mistero di salvezza. Pertanto,nellimminenza del Natale, la breve silloge propone oltrechè la celebrazione del concepimento divino e del ruolo salvifico che ad esso i Cristiani attribuiscono, anche lesaltazione della donna che, in questo mondo lacerato da discordie,più che mai può schiacciare la testa al serpente e proporsi come voce epifanica di un tempo nuovo,come grembo nel quale ,attraverso la sua parola e ilsuo agire,continui a fecondarsi la speranza che tutto prima o poi cambierà perche nulla se accogliamo Dio è impossibile.
Marco Giampieri
- 13/12/2011 15:34:00
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Ci sono tutti i tratti ed i "colori" dellannuncio, come il pudore della bellezza, la gioia consapevole della propria intimità, laccettazione non come rinuncia ma come libertà e amore, ma soprattutto cè la poesia di Franca che stordisce, che cattura tutti i sensi con la sua morbida dolcezza. E langelo rapisce per la sua "umanità" e Maria consola nella sua virtù realizzata.
Lorena Turri
- 12/12/2011 19:48:00
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Poesia che è leggiadria. La bellezza che si fa Parola soave. Questi sono i versi di Franca Alaimo in questa silloge che ho letto tutta dun fiato. Grazie Franca. Con immensa stima e ammirazione. Lorena
leopoldo attolico
- 12/12/2011 18:09:00
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Si potrebbe non indegnamente semplificare e parlare di un atto di opposizione alla miseria dei tempi . Ma questa volta lopzione di Franca vuole trascenderlo coinvolgendo un Referente che ci abita comunque , a prescindere dal Credo , cultura , sensibilità , ideologia . Al di là di qualunque pulsione fideistica , le parole di Franca vogliono indicarci una Possibilità , un lascito e un Dono più grande da salvare e custodire .
Sara Dimatera
- 12/12/2011 10:10:00
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Virginia Woolf diceva di se stessa: "Quando scrivo sono pura sensibilità". La poetessa F.Alaimo quando canta i suoi versi, profuma di una pura e onesta sensibilità e sa come penetrare nel cuore dei suoi lettori. Vorrei che la poetessa Alaimo non si imbarazzasse nellascoltare gli elogi e laffetto dei suoi commenti ma non smettesse però di commuoversi di gioia, perchè è unemozione che spesso dimentichiamo di provare. Con laugurio che questi affettuosi pensieri per te, siano un caro dono (pre) natalizio.
Maria Musik
- 12/12/2011 00:17:00
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Grazie, Franca carissima, castissima e ardente di passione. Grazie perchè hai celebrato lincarnazione del sì che si perpetua nella vita delle donne. Quanti sì pronunciati con consapevolezza, con passione, con tremore, con coraggio... La verginità è cosa dellanima, della mente, lassenza di peccato non assenza di sesso ma presenza di solidarietà totale con lumano che ci proietta nel divino, persino fuori da ogni fede. Grazie per averci restituito il senso di tutti i nostri sì, oltre il sacrificio, dentro la speranza.
Franca Alaimo
- 11/12/2011 22:20:00
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Intervengo ancora soltanto per ringraziare gli altri amici che intanto mi hanno letta: Anna Maria B, Rosaria D, Sandro A., Lorenzo M; Maria Grazia C. e, poiché lavevo dimenticato ( perdonami!) Domenico M. che ha commentato con un audio di squisita bellezza, che mi ha apermesso di ascoltare uno dei testi più belli dellamato Arturo Onofri. Agli altri dico di essere rimasta commossa dai loro commenti ... ed elogi: questultimi mi fanno piacere ed allo stesso tempo mimbarazzano alquanto, tanto che il rossore che mi sale alle gote non so da quale delle due emozioni sia maggiormante provocato.. Grazie!
anna maria bonfiglio
- 09/12/2011 19:14:00
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Cara Franca, come non stringere al petto questo giglio-poesia che ci annuncia la Grazia della speranza e dellamore? Grazie per questo dono portatore non soltanto della tua potenza letteraria, che ben conosco ed apprezzo, ma anche della tua capacità di coniugare il tema divino con il linguaggio semplice e puro dellInnocenza. Ed è questo che fa di Annunciazioni un esempio di Grande Poesia.La mia affettuosa e sincera stima ed un abbraccio Anna maria
rosaria di donato
- 09/12/2011 17:34:00
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Gentile Franca Alaimo, grazie per averci ricordato con queste "Annunciazioni" che la speranza e laccoglienza del nuovo sono sentimenti-ponte per il futuro.
Molti auguri per la tua poesia!
Rosaria Di Donato
Sandro Angelucci
- 09/12/2011 01:00:00
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Mi sento di dire su queste "Annunciazioni" di Franca che sono messaggi atemporali, che mi piace pensarle come nuovi presentimenti. Franca conosce bene la mia fede e sa che non si nutre di dogmi ma langelo del sogno o della concretezza, langelo "con le ali" o "con la moto", quello che visita le altre ragazze, che lascia baci dal "sapore di zenzero e di miele", lho incontrato anchio, perché, anchio - come la ragazza palestinese - "ho visto tante (troppe) volte Cristo morire". E dico "si", perché nel grembo mio di uomo si generi comunque "la Parola".
Lorenzo Mullon
- 08/12/2011 19:37:00
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Ho trovato un grandissimo desiderio, espresso in poesia, ma esistenziale, per dare vita e darsi a una dimensione superiore a questo inferno, con sprazzi di paradiso per pochi fortunati che si accontentano e ringraziano... Un desiderio, una disperata richiesta misurata e contenuta nella parola, ma urgente, di aggrapparsi a qualcosa del mondo nascosto dietro di noi, proprio dietro la nostra nuca, lì dove finiscono le maschere dei pensieri e i bagliori delle illusioni, e si va a ritroso risalendo in un blu pieno di bollicine, verso una nuova superficie
Franca Alaimo
- 08/12/2011 19:30:00
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Maria Grazia, mentre scrivevo, è arrivato il tuo ocmmento: grazie anche a te ed alla tua sensibilissima lettura. Buon Natale anche a te.
Franca Alaimo
- 08/12/2011 19:28:00
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Nuovamente intervengo per ringraziare di cuore gli altri commentatori: Guglielmo per avere sottolineato la perennità delle tre virtù teologali e la contiguità fra parola poetica e scralità; Narda per la sua affermazione della quotidinaità dellannunciazione e, perciò, della speranza; Sara per avere accostato come linguaggi del sacro pittura e poesia; e infine, Eugenio, il cui commento ha in sè una sua forza lirica che mi ha commossa: sì, lannunciazione della vita e dellamore sempre si porrà contro le lusinghe del mondo doggi, che sono spesso distruttive; e, inoltre, egli ha detto bene che lultima poesia fa pensare allAnnunciazione di Rossetti, perché a quella mi riferivo. Lamo, infatti, più di ogni altra, perché in essa il pittore rivela come la paura dellimpossibile si trasformi in speranza dellimpossibile, cioè in fede,e, quando dico fede, non parlo di una religione,ma del coraggio di dire sì alla vita, anche se essa è nel dolore. Grazie!
Maria Grazia Cabras
- 08/12/2011 19:21:00
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Un canto/una voce/una parola/la Parola possono rappresentare autentiche occasioni di incontro con l’Alterità sconosciuta, l’Altro in grado di rischiarare orizzonti mai concepiti mai accolti prima. Colgo questo significato profondo nelle “Annunciazioni” di Franca Alaimo che racconta con fervore di quelle esistenze dove nascita e rinascita si propongono con modalità e vie sorprendenti, invitando a un ascolto del mondo mai udito.
Un caro saluto e gli auguri più sentiti
Guglielmo Peralta
- 08/12/2011 16:01:00
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Questa silloge poetica di Franca Alaimo, che si può leggere come se fosse un unico testo, per la sua coesione e organicità, è la celebrazione e il trionfo delle tre virtù teologali, le quali sono strettamente congiunte col Verbo e infuse, con la sua incarnazione, nel seno della Vergine Maria. L’annunciazione della nascita verginale di Gesù a Maria, “piena di grazia”, è, qui, un evento sempre possibile, sempre rinnovato e inverato dalla fede, dalla speranza e dalla carità. Con la fede Maria si abbandona a Dio come “uccellina festosa”, fa la sua volontà, certa “del suo volerlo in sé”; con la speranza ripone in Lui la sua fiducia e sa che Egli manterrà la sua “tremenda promessa”; con la carità ella, “ragazza della Palestina”, ama e accoglie tutto e tutti in nome di Cristo, dichiarando, con pietà rinnovata, di avere “pianto e sepolto già tanti cadaveri”. Dopo più di duemila anni, il sacro Annuncio è ancora vivo e presente. L’Angelo, messaggero di Dio e dell’Amore, nonostante il dolore e la sofferenza, nonostante tutto il male versato dagli uomini fino ai nostri giorni, non ha mai smesso di visitare il mondo, perché quelle virtù sono rimaste “intatte” in Maria che, pure avendo“già visto tante volte Cristo morire”, crede, tuttavia, “che il male sarà sconfitto dal mistero dell’Amore che s’incarna”. E Maria vive, dove c’è un cuore di donna che arde d’amore ed è pronto a riceverne il polline, a farsi “carne e amore” dell’Amore eterno, infinito. E Maria è in Franca Alaimo, la quale custodisce il sacro dono della poesia, che la rende partecipe dell’evento divino. Ella pure accoglie il “celeste messaggero” che “impollina” la sua anima lasciando crescere nel suo grembo il fiore della Parola. Gabriele, che esita di fronte alla Vergine temendo che l’annuncio del divino concepimento possa turbarla e violare, quasi, la sua innocenza, si fa ardito quando le sue visitazioni, necessarie ad attutire con la gioia e con la speranza il dolore del mondo, accendono l’Amore nel cuore delle vergini novelle e, in particolare, la passione per la poesia e la bellezza nella nostra poetessa che l’Angelo bacia “sulla bocca vermiglia” come a porre il sigillo di una verità che fughi il timore di “un sogno ad occhi aperti”. Ma l’iniziale pudore dell’Angelo, che arrossisce di fronte al candore di Maria, si muta in dubbio, nell’incredulità che oggi, nel mondo, squassato dalla violenza e dagli stupri, la purezza possa albergare nel cuore di una “ragazza palestinese”; che, insomma, possa ancora esserci una Vergine, alla quale offrire il giglio. Tuttavia, l’Annunciazione è possibile perché Maria è la speranza che r-esiste nel ventre della terra ed è la poesia, “la luce tonda (che) risplende come un fiore / Sopra il (…) grembo che cova la Parola”.
Narda Fattori
- 08/12/2011 13:17:00
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Annunciazioni è un carnale annuncio della maternità, sacra ogni volta e con ogni lingua. Vengo da una recente rilettura del libro di De Luca, sullo stesso tema, tema anche qui trattato con grande sensibilità. Qui lannuncio supera levento epifanico per diventare incanto e miracolo quotidiano della donna che ha un bimbo in grembo, qualunque sia il suo tempo e la sua latitudine.Marta é in grado di modulare la voce ad ogni tempo, in ogni luogo. Forse perchè lannuncio si ripete, si sia o no conosciuto uomo.
sara dimatera
- 08/12/2011 11:46:00
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La tradizione della chiesa è concorde nel riconoscere nellannuncio dellangelo a Maria, linizio della definitiva ed eterna alleanza, in quanto momento in cui "il Verbo si fece carne". Questa raccolta di poesia ripercorre appunto lannuncio dellangelo ma a parer mio attraverso una chiave di lettura moderna. Franca inizia questa silloge con " Lincontro tra Maria e langelo Gabriele" per poi proseguire la strada attraverso altr possibili forme di annunciazioni: "Larcangelo visita altre ragazze"; per poi concludersi con la poesia "Annunciazione ad una ragazza Palestinese nellanno 2011", dove ho trovato molto bella e significativa la chiusa "...che,sebbene abbia pianto e sepolto già tanti cadaveri/ Eancora così colma di speranza/ Da credere che il male/Sarà sconfitto dal mistero dellAmore che sincarna.". Franca ripercorre questo evento cristiano in modo del tutto nuovo senza far nessun riferimento ai dogmi religiosi ma semplicemente descrivendo quella che è lAnnunciazione ponendo anche spunti su cui riflettere.E come se assistessimo alla rappresentazione dellAnnunciazione,dipinto che fu attribuito a Leonardo Da Vinci e che Franca ha preso dispirazione e dipinto con le "tonalità" della parola. Buona Immacolata Concezione mia grandissima poetessa. Con affetto Sara
Eugenio Nastasi
- 08/12/2011 11:14:00
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Franca Alaimo non finisce di stupirci soprattutto quando, come in queste "Annunciazioni", intreccia al suo canestro di umanità compresa nella meraviglia e nel dolore, una ridda di richiami che sono umani, per empito di sangue e di consapevoli limiti, ma che rimandano a tutta la storia della rivelazione, a tutto quel senso di "stupore" che la Vergine impersonò per natura e che riversò nei passi evangelici. E se pur di sacralità si carica la vigile pagina di Franca, non può non avvertirsi quella materia sentimentale e squisitamente umana che resta una conquista essenziale e una purezza formale, come di poesia sufficiente a sè stessa. Chi vi entra e vi scorge una stanza disadorna e pulitissima, è portato a credere immediata lapertura di porte e di finestre, perchè la "piena di grazia" non può tenere per sè le meraviglie della sua perenne novità dannunzio. Franca ha scritto, evidentemente, filtrando la voce etica del sentimento, che non è più soltanto modulazione lirica di un trepido mondo di affetti e incantamenti, è piuttosto esposizione di un poeta che va oltre la necessità del frammento, così come della effusione, perchè ha ritrovato nelle dimensioni dell"annunciazione" il contravveleno alle lusinghe di una modernità che schiaccia nella violenza e nellevazione i simboli puri del sentirsi ed essere persona. Lo fa con la suggestione non gratuita dei colori della sua terra, coi suoi sapori di "zenzero e miele" o con il candore dell"anima impollinata" (come altrimenti si potrebbe scrivere?), coi richiami a scene del nostro tempo, legando alla sua pudiciza di bambina e alla sua condizione di donna tutta la moltitudine di donne, per esigenza di un legame e di comunanza che ci deve essere per fede civile e cristiana. Cè nella poesia che chiude questa lirica rappresentazione limmagine della Vergine appoggiata al muro, tutta raccolta sotto la dolce veemenza dellannuncio di Gabriele e sembra di vedere un quadro di Dante Gabriel Rossetti: frase poetica e frase timbrica delle tinte che determinano un canto, se non la sintesi del germoglio della salvezza. Buon ultima annotazione: Roberto Maggiani e la sua innocenza di uomo e di poeta, di lettore appassionato in grado di rendere subito serrato il colloquio con la raccolta che introduce. Grazie Franca per averci introdotto col tuo libro nel cortile della Natività.
Nando
- 08/12/2011 09:31:00
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Dopo una prima lettura, più che un meditato commento, firmo il libro dei visitatori lasciando le mie impressioni. Al di là degli aspetti squisitamente letterari di cui nulla posso dire - Franca è una poetessa già affermata e confermata, si partecipa dello stupore che ancora dopo duemila anni afferra lo spirito degli artisti; uno stupore che pervade ogni rivisitazione dellAnnunciazione e coinvolge sia i protagonisti creaturali(angeli e umani), sia il lettore. Molto interessante anche la scelta di riproporre lo stesso tema in quadri diversi per spazio e tempo. Ma il tocco magistrale, il capolavoro, la chiave di lettura dellintera opera è la poesia finale: la "spiegazione" umanissima e teologicamente vera dellEvento cristiano. Grazie Franca
Domenico Morana
- 07/12/2011 22:55:00
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con affetto, emozionato dalle tue Annunciazioni, ecco, trovato per te:
http://youtu.be/fQpsj52Rq08
d.
Franca Alaimo
- 07/12/2011 20:38:00
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Ringrazio vivamente i poeti che hanno già lasciato un loro commento al mio e-book, a cominciare da Roberto, che ha scritto la bella prefazione, aderendo subito alla mia richiesta; e poi Gerardo, Loredana, Marzia, Nicola, che hanno messo in luce, dal loro punto di vista di lettori e autori allo stesso tempo, aspetti linguistici e contenuti. Noi tutti poeti siamo "angeli", nel senso che abbiamo sempre un annuncio da fare e, a nostra volta, siamo coloro a cui è stata fatta unannunciazione come dono. Per questo motivo langelo e Maria, come sottolineano Roberto e Loredana, si scambiano i ruoli; per questo motivo, come dice la carissima Marzia, Dio non si stanca mai di seminare la sua parola, di nascere ovunque e in ogni tempo. Buon Natale a voi tutti con laugurio di accogliere con inesauribile gioia il dono dellascolto.
marzialunni
- 07/12/2011 18:13:00
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Queste "Annunciazioni" di Franca Alaimo sono lepifania, ripetuta nel tempo e nello spazio, dellamore divino che si fa carne. Dio non si ferma, è dietro gli spari in Terra Santa, raccoglie ancora oggi il sorriso dei giovani in motocicletta e ferma intrepido le ragazze che scendono dal treno giulive, come se andassero incontro ad una festa misteriosa. Lo svelamento del divino passa attraverso lumano che è trasfigurato nei versi, getta la maschera e si scopre amato dallAltissimo. Avvertiamo questa certezza progredendo con la lettura testuale. Nella poesia di Alaimo dunque la Fede regge la penna alla scrittura che, a suo modo, vorrebbe incarnarsi nel mistero della Natività. I versi, letti nelle commoventi Annunciazioni, colpiscono anche per alcune preziose rime. E come assistessimo, sul sagrato di una chiesa, ad una Sacra Rappresentazione, diamone qualche esempio: "...E mentre Dio laccarezza / Sussulta di gioia la sua giovinezza..." oppure "...Un fantolino tutto bello /Scaldato da un bue e un asinello." La purezza rimescola tutte le carte anche quelle della forma che, senza rinnegare la drammatica complessità di testi quali "Annunciazione ad una ragazza palestinese, nell’anno 2011", tuttavia rivela unamore anche per i motivi popolari. Apparentemente allopposto, si rinnovano pure le impennate mistiche (di poeti come San Giovanni della Croce). Riguardo alla Vergine palestinese, vien fatto di pensare, per associazione didee, allicona dellAddolorata che, sebbene sia allo zenith dellAnnunciazione, in senso spirituale, purtuttavia è già presente nel turbamento che seguirà alla Natività ("una spada ti trapasserà lanima..." Luca 2,34-35). Il "fantolino" e "la piccola nel suo abitino azzurro" non sono, del resto, anacronismi, ma protagonisti di una narrazione sacra che si allarga ai nuovi santi. Essi corrispondono ai redenti dalla croce della vita, salvati dal peccato, o alle vittime, dopo gli spari e il sangue versato. Un Dio misterioso e seducente attende da sempre con larma della sua Parola che, nelle mani di Franca Alaimo, si fa vera poesia. Marzia Alunni
Loredana Savelli
- 07/12/2011 17:47:00
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Ho letto con attenzione l’e-book e quando sono arrivata all’ultimo brano ho capito: l’Annunciazione è ribaltata! Nell’ultima poesia è Maria che rassicura l’angelo, giustamente titubante riguardo l’impresa divina dell’incarnazione. E’ una Maria palestinese dei nostri giorni ed ha negli occhi una storia infinita di guerre, sangue e martiri. E così, a ritroso, scorrendo le altre annunciazioni, si attraversano le vite di altre donne chiamate, non soltanto alla vita religiosa, ma alla Vita, così ho colto. Ciò che descrive meravigliosamente Franca è l’attimo di lucida consapevolezza che accompagna la vocazione, ritengo qualsiasi vocazione, quell’intuizione istantanea che ti illumina e ti fa dire un Sì quasi frettoloso. Ho visto in Maria prima di tutto radicalmente una donna (qui non c’entrano i dogmi cattolici o c’entrano marginalmente), una donna che accoglie l’angelo col suo messaggio, l’angelo nella veste dell’Altro, poi il Dono divino e, con la stessa generosità, accoglie il suo stesso turbamento interiore. Questi sentimenti ho letto nelle poesie di Franca Alaimo, sembrano vergate con caratteri d’oro: tanta luce emanano e suoni tintinnanti che annunciano il Natale vero, non il Natale svenduto e ipocrita del nostro triste mondo disilluso, incredulo. Complimenti!
Nicola Romano
- 07/12/2011 14:13:00
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Alla vigilia della festa dellImmacolata giunge opportunamente questa raccolta che, con la sua evolvente scrittura, riporta importanti segmenti di serenità e di affabilità nellanima. Il pretesto è molto originale, senzaltro enucleato dalla consistenza spirituale dellautrice che, discostandosi da ogni tensione drammatica e da ogni ridonadanza surreale, restituisce attraverso un verso coltivato la pienezza del messaggio e la metafora duna condizione femminile non ancora conchiusa a livello mondiale. Pur nellintelaiatura di un moderno dettato, anche qui la parola sembra farsi verbo, se non altro per quellunivocità che riesce ad assumere la parola poetica della raccolta.
Gerardo Pedicini
- 07/12/2011 08:55:00
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Un "naufragio damore", sospeso tra cielo e terra. Questo sentimento si incarna nel lettore e lo porta alle soglie del mistero. Questi i tratti costitutivi delle poesie di Franca Alaimo che assorbono lanima e ci portano alle soglie di un mondo pieno di celestiale purezza anche laddove si incontra il fango della guerra di una terra martoriata come la Palestina. Il miracolo della "Annunciazione", attraverso le specchianti parole delle poesie, rivive con un ansito lieve tra sogno e realtà, ci purifica lanima e la sospende come un candido velo al di sopra dei "disastri" presenti e futuri della terra.
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