Di Alberto Rizzi
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Flavio Almerighi
- 23/02/2017 15:17:00
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un gran bel libro, riassembla echi e cose vecchie per farne una cosa nuova, bravo Alberto
Alberto Rizzi
- 05/12/2016 17:11:00
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Ringraziando quanti hanno finora commentato per la loro positività, colgo loccasione per alcune precisazioni: il risultato "visivo" nasce prima di tutto da una ricerca (che porto avanti fin dallinizio del mio scrivere poetico), volta a rendere visivamente più che con linterpunzione il ritmo della poesia. Sui rimandi al Futurismo, non è che mi ci senta vicino, come del resto spiegato anche nellintroduzione. E un Movimento che - come scrissi privatamente al Sig. Omodeo - stimo molto, a prescindere dalle connotazioni politiche che prese; ed immagino naturale che, visto largomento della raccolta, una delle prime cose che un lettore si aspetta, sia quella di ritrovare nella raccolta stessa dei richiami precisi. Però ciò non era assolutamente mia intenzione: volendo fare un ragionamento meramente stilistico, la sfida era proprio quella di trattare la I Guerra Mondiale con un linguaggio assolutamente moderno, contemporaneo; evitando quindi - salvo inevitabili accenni qui e là - qualsiasi citazione o, peggio, imitazione. Se in generale sono per il resto daccordo con quanto è stato da voi scritto, mi permetto di dissentire da quanto afferma il Sig. Nanni (se lho compreso bene) e cioè che il Futurismo manchi in genere di sostanza. Se a volte la ricerca stilistica fine a se stessa prese un po la mano a quegli autori, credo che ciò sia accaduto solo in poche occasioni e, semmai, in quegli scrittori minori, che vi si accostarono più con spirito imitativo che con reale convinzione. Fatto, questo, inevitabile per il Futurismo, come per qualsiasi altra corrente artistica.
Luciano Nanni
- 30/11/2016 08:54:00
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La forma potrebbe avere somiglianze col futurismo, con la differenza che qui esiste una sostanza, cioè il significato e linvenzione, molto ricca ed estesa fino alla contaminatio con la prosa, cioè prosa poetica. La forma rileva che nella poesia esiste anche un aspetto visivo. E in questo caso conferisce un senso di spaziale veramente riuscito: la pagina dunque come spazio ipoteticamente esteso allinfinito in cui i verba fissano la loro presenza quale messaggio. p.s. confronta Casavola.
Adolfo Sergio Omodeo
- 25/11/2016 16:21:00
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Notevole celebrazione 15\18 . Un ritorno al futurismo con rinnovato linguaggio demodé - quasi disfattista. Sottile e articolata contemplazione critica sullestetica dellaggressività umana e tecnologica. Un tardo contemporaneo potrebbe dire uccider\si in volo.
Adolfo Sergio Omodeo
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