LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Livia
|
|||||
Terragno di terra riarsa e oasi improvvisate, qualcosa turbò l’aria cosi forte, così magica in quel tempo di terremoti e cembali. Ho immaginato i mulini verdi sull’acqua le mani colme, fresche le frasi, i simboli, i segni sepolti fra le dune. Si andava di passo alle nuvole aggrovigliati, come rarefatti ma a volte anche ruvidi corvi prima che il tribunale annotasse sentenze, che fregatura la gente allineata nelle brevi dimensioni, povertà e ricchezza tu a sinistra, tu a destra. Invece ci sono limbi dove stare senza mète e passaporti, senza gente di confine luoghi col sonno fra le ciglia, un suono, una parola un amore da scrivere in poesia e tutto questo è dolce, è lontano è terraverde
|
|