Nell’atomo rosso di un sole
Non c’è verso che tenga
la scrittura, filosofia di pura libertà
per gli esseri davvero liberi
dove riconosci al primo tocco
i segni di una mano disarmata
priva di pallottole nascoste
o lanterne melense di carta
ti protegge l’infinito
ti avvolge nel cadere
e cadiamo semplici
nell’involucro di goccia
liberi come pollini
appena l’acqua, sfiorando
nell’impercettibile vibrar del ciglio
come un tasto di pianoforte
cadi nel malinconico abitare
attraverso un imbroglio di strade
ove l’incrocio vero è il tuo sesto senso
ed inghiottendo buio vai
respirando luce
schiudo le mani
come in un solstizio d’inverno
nessuna mai fu storia di pietre
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