Il tuo libro era bellissimo
Strani modi di parlare ha la gente
accartocciati dentro all’ 1-nessuno-100.000
collezionando podi d’ori e d’argenti
ambite medaglie olimpiche
da gettare al vento dopo le vittorie
magra consolazione siffatta seduzione
parlò bene quel filosofo
un vulcano di cuori giocati a carte e quarantotto
in goliarda compagnìa e lì, dentro,
c’era anche il mio abbinato al due di coppe
ti lascio un fiore a stella, amico mio
è il fiore dell’addio
per dirti il bene che stava in ogni petalo
d’inchiostro e senza alcun rancore
e con dolcezza me ne vado
Ma quanto è vero che la parola è immensa
bene, affetto, protezione
ed è più fragile, se viene dal cuore
e da un cuore solo,
ha sempre il suo verbo
da coniugare all’infinito lì ove non
percepisce nebulose astrali
di mille modi senza uno riconoscerne,
chiaramente vede senza mai sbagliare.
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