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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 01/08/2011 12:00:00
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Si sapeva (inedito)

di Narda Fattori (Biografia/notizie)

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Si sapeva

che non erano buona medicina

i flaconi allineati sopra il comodino

giù in gola e non pensare panico

 

agli svincoli perdemmo la memoria

restò lo sberleffo di un folletto

che fa vorticare polvere davanti al mare.

 

Ci restano queste labbra amare

che non sanno dividere più il pane

un sapere sciapo di  sole furbate

e nessuna lacrima per i fratelli

che per disperazione a rive di miti

sono pasto per pesci fra Africa

e Sicilia poche miglia troppo dolore

di Scilla e Cariddi narriamo le fole.

 

Ci restano labbra siliconate

chirurgie di bellezza senza stagioni

senza mele senza brufoli senza batticuori

giovani stelle imbarcate a poppa

neppure un tuffo un delfino uno schizzo.

 

Abbiamo spalancato anche i cieli

per cavarne una sapienza di alti voli

che strinano l’azzurro di polvere

e di fumo radioattivo fino a te

pallida luna extracomunitaria e mesta.

 

Siamo superbia solitudine malattie

dell’anima e non riconosciamo l’uno

nei molti per venerare un saldo di banca.

 

Siamo un salto nel vuoto abissi

                                        più raramente

trasvolate di nuvole rasserenate.



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