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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 02/04/2018 12:00:00
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L’origine

di Domenico Cipriano (Biografia/notizie)

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*

 

Per legge fisica e per dinamica del tempo

dovrà accadere che questo sterminato fiorire di stelle

verrà a riflettersi nel vuoto oscuro

restando sottopelle. La singolarità delle parole dette

 

riaffiorerà - insieme ai silenzi laboriosi -

dalla polvere smossa dei deserti

con una presenza che affollerà la mente

più di ora che il respiro ci fa forza.

 

Un nome circonderà le soste

e i segni sulle pietre rimosse

saranno dilaniati, restando ai margini dei volti.

 

Ci stringeremo in un più breve spazio

e violeremo la nostra segretezza

cercando l'eterno

in ogni fotogramma del ricordo

nell'indaco del cielo che si rinnova agli occhi.

 

 

 

*

 

C'era sempre una voce che assecondava i passi

e rimuginava ad eco nella bocca fiacca. Farfugliando

si muoveva a strappo, comparendo e scomparendo

all'improvviso

(il viso cancellato dalla barba)

nel percorso dal bar alla fontana

con i secchi d0acqua pieni

e vuoti dopo un walzer non voluto.

 

Gli scarponi alti di gomma, il berretto verde

di lana, una scia di cani silenziosi al seguito:

era un camaleonte nella nebbia

con l'alito sull'umida corteccia delle case. Un mito

direbbero i tempi se fosse stato un fantasma vigoroso.

 

L'unico sparviero che attraversava 

(avvolto nella lana secca) la fantasia animata di noi bambini

decisi a fermarlo in quell'immagine riprodotta

senza colore definitivo, com'era la realtà

 

opaca. Una bolla

 

in cui ci saremmo ritrovati negli anni a venire

in una mezza sosta del ricordo

quando tutto si riannoda, senza il suo contorno.

 

 

 

[ da L'origine, Domenico Cipriano, L'arcolaio ]

 


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